Grace Jones graffia ancora

Pochi personaggi hanno segnato il pop degli anni 80 da un punto di vista non solo musicale ma anche visivo ed estetico come Grace Jones. Cantante, attrice e musa per molti artisti, ora ritorna con un nuovo album "The Hurricane". Il lavoro arriva sulla scia del successo ottenuto con un fantastico show alla Royal Festival Hall di Londra con i Massive Attack, lo scorso 19 giugno. Un album attesissimo, non solo dai fan, da quasi vent'anni visto che l'ultima fatica in studio della Jones risaliva ormai al 1989 ("Bulletproof Heart"). Perché Grace Jones è un personaggio simbolo che travalica i confini della musica anni 80. "Lavorare con Grace è un onore e un privilegio assoluto - ha detto Mark Jones, manager della Wall Of Sound, l'etichetta che pubblica il disco -. Nessuno quanto lei ha ispirato la gente, senza distinzioni di razza, sesso, colore o credo, a cercare di essere chi voleva e anche di più. Siamo certi che il suo nuovo disco la riporterà a essere una delle artiste più importanti del mondo". Per questo lavoro Grace ha lavorato spesso con diversi conoscitori della perfezione pop. E anche per questo album non si è fatta mancare collaborazioni d'eccellenza: la produzione è stata curata da Ivor Guest e dalla stessa Jones, mentre tra le performance vanno sottolineate quelle di Sly e di Brian Eno. Durante lo show a Londra di giugno erano stati presentati quattro brani, tra cui la discussa "Corporate Cannibal" (guarda il video), un mostro di meraviglia sonora, fragoroso, epico e carico di emozione. Un perfetto esempio di come la 56enne diva di origini giamaicane sappia ridefinire ancora oggi i limiti del convenzionale.