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The Ghost, Kelly Pavlik torna sil ring: Las Vegas lo aspetta il 16 febbraio
Sabato 16 febbraio, a Las Vegas (USA), tornerà sul ring uno dei più acclamati pugili in circolazione: il campione mondiale dei pesi medi WBC/WBO Kelly Pavlik. Nato a Youngstown (Ohio), il 4 aprile 1982, soprannominato The Ghost (il fantasma), in sette anni di professionismo ha vinto 32 incontri consecutivi, dei quali ben 29 per ko! Insomma, è un killer del ring. Proprio quello che vogliono gli americani, che dal 1987 stanno cercando l’erede di Marvin Hagler. I campioni che hanno dominato la categoria negli ultimi vent’anni, non erano in grado di esaltare la platea perché affrontavano avversari di comodo, non amavano trasformare l’incontro in una rissa e non erano dei personaggi. Kelly Pavlik non ha paura di nessuno. Lo aveva già dimostrato il 19 maggio scorso, affrontando Edison “Pantera” Miranda.

Quest’ultimo era considerato il più duro picchiatore fra i pesi medi, una belva. Nessuno voleva incontrarlo, nemmeno al di fuori del ring. Pavlik lo ha demolito in sette riprese, diventando un idolo per l’esigente pubblico americano. Quando ha sfidato il campione mondiale dei pesi medi WBC/WBO Jermain Taylor, le strade di Youngstown erano deserte. Ben cinquemila suoi concittadini sono andati ad Atlantic City per dargli il loro appoggio. Nessuno si è pentito dei soldi spesi per il viaggio ed il biglietto perché l’incontro è stato al cardiopalma: Pavlik è finito al tappeto, si è rialzato ed ha ingaggiato una furibonda rissa con Taylor. Nel corso del settimo round, una terribile combinazione di Pavlik ha travolto Taylor costringendo l’arbitro a dichiarare il ko tecnico. Da quel momento, nell’ambiente pugilistico non si parla d’altro che di Kelly Pavlik.

Perfino la rivista inglese Boxing News gli ha dedicato la copertina titolando “L’anno del fantasma”. Sono stati prodotti video sulla sua impresa, che ritraggono Pavlik come una sorta di nuovo Rocky Balboa. Si vede Pavlik che si allena saltando alla corda, picchiando contro il sacco e scambiando colpi con il suo allenatore. Lui ha sempre l’espressione arrabbiata, quella del classico duro che farebbe scappare i peggiori teppisti del Bronx.

Come i veri duri, The Ghost, parla poco. Preferisce che siano i suoi pugni a parlare per lui. La serie di ganci e diretti con cui ha demolito Jermain Taylor, sono un perfetto esempio di precisione, potenza e brutalità. Pavlik ha la cattiveria tipica di chi ha sempre dovuto lottare per raggiungere i suoi obiettivi. Anche per questo, è un avversario pericoloso per chiunque. Il 16 febbraio, Kelly Pavlik concederà la rivincita a Jermain Taylor. Nessuno crede che Taylor possa battere Pavlik, ma nella boxe tutto è possibile.

canali.libero.it/affaritaliani/sport/kellypavlik080208.htm







"Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

02/03/2008 10:25
 
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Per i broker Holyfield cancellerà Tyson dal ring
L'ultima volta ci ha quasi rimesso un orecchio, ma per Evander Holyfield - ancora in attività a 45enne - e Mike Tyson - 41 anni e ancora in cerca di sé stesso - quella sfida potrebbe essere rivissuta a breve. Parliamo di un match che è rimasto negli annali dello sport: sono passati 9 anni (era il 28 giugno 1997) da quando in un match valido per il titolo mondiale dei massimi Mike Tyson quasi staccò un orecchio al suo rivale. Da allora i due non si sono mai più incontrati e sembrava impossibile che prima o poi sarebbe successo: ma col denaro si compra tutto e ai due "vecchietti" è bastato parlare di cifre (e che cifre) perché la cosa si potesse discutere.

Così, nell'attesa di sapere quando, i bookmaker inglesi hanno già fornito le prime previsioni per il match del secolo. Così, a detta di un dei più importanti allibratori inglesi, Evander Holyfield potrebbe prendersi la sua rivincita: secondo quanto risulta Agicos, è lui infatti ad essere largamente favorito a 1.25, contro il 3.75 cui viene bancato Tyson e il 25 a 1 su un pari che non accontenterebbe nessuno, a cominciare dagli organizzatori. "Sono entrambi delle pallide controfigure dei vecchi campioni che conoscevamo - ha spiegato un portavoce del bookmaker - ma noi riteniamo che per Holyfield possa contare molto il vantaggio di essere ancora in attività. D'altra parte, crediamo sia improbabile che Tyson anche questa volta si metta a masticare qualcosa di Holyfield".

canali.libero.it/affaritaliani/sport/tysonquote010308.htm
09/03/2008 10:09
 
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Loris Stecca tenta il suicidio in autostrada
Un’ora e mezza di trattative con gli agenti della Polstrada. Questa la durata del «match» di nervi che ha visto protagonista ieri mattina l’ex campione del mondo di pugilato dei supergallo Loris Stecca che, in preda a una crisi depressiva, verso le 11 è salito sul cornicione di una galleria dell’autostrada A14, a poca distanza dal casello di Riccione, minacciando di lanciarsi nel vuoto.
Immediatamente bloccato il tratto autostradale, gli agenti della Polstrada hanno tentato di far ragionare Stecca che, tuttavia, non sembrava voler desistere dai tragici propositi, pur senza neppure avanzare alcun tipo di richiesta. La situazione di stallo è stata sbrogliata dal fulmineo intervento di un agente, che ha colto di sorpresa l’aspirante suicida riuscendo a immobilizzarlo e traendolo definitivamente fuori pericolo.
Condotto quindi al comando della Polstrada di Riccione, Stecca, al quale non è stato contestato alcun reato, ne è uscito dopo circa trenta minuti accompagnato dal fratello Maurizio - più giovane di tre anni e anche lui ex campione di boxe - ed è parso visibilmente tranquillizzato.
Si è così rischiato di vedere finire in tragedia la vita di uno sportivo che, dopo aver avuto gloria sui ring di mezzo mondo, è incappato in una serie di tristi vicissitudini (anche giudiziarie) che non hanno fatto altro che alimentarne un senso di disagio che si protraeva da quando, ancora in attività, dovette ritirarsi per i postumi di uno sfortunatissimo episodio quando, il 31 gennaio 1989, finì all’ospedale con molteplici fratture dopo essere stato investito da un’auto.
Chiuso con la boxe a soli 28 anni, Stecca incappa purtroppo in una serie di vicende private che lo segnano negativamente. La fine del primo matrimonio porta con sé conseguenze giudiziarie: un processo penale per falsa testimonianza - dal quale è uscito però a testa alta - e una causa civile tuttora in corso che, riferiscono gli agenti che ne hanno scongiurato il suicidio, era tra gli argomenti delle frasi sconnesse che urlava l’uomo prima di essere tratto in salvo.
A queste tristi vicende familiari va aggiunto il fatto che Stecca, a quasi 20 anni dal ritiro, non versa certo in condizioni economiche brillanti. Esauriti i 100 milioni di lire ricevuti come risarcimento per l’incidente del 1989, la mancanza di denaro lo aveva portato nei mesi scorsi a progettare un clamoroso ritorno alle gare: «Lavoro alla darsena di Rimini per 1.300 euro al mese, ma non mi bastano. Ho bisogno di soldi: cosa devo fare? Andare a rubare? La boxe è l’unica cosa che mi riesce bene».

Trovato un manager e raccolta, dopo qualche esitazione, la disponibilità del fratello Maurizio ad allenarlo, Stecca si stava infatti preparando al rientro con l’entusiasmo di un ragazzino, era già sceso a quota 59 chili («farò il piuma, come ai bei tempi») e si stava spingendo fino a programmare il proprio futuro agonistico come se gli anni per lui non fossero mai passati: «Farò due o tre match di collaudo - dichiarava infatti spavaldo - e poi il botto, per guadagnare e possibilmente vincere».
Il primo avversario della «seconda giovinezza» di Stecca sarebbe stato l’illustre sconosciuto tunisino Mohamed Abib. Il match, niente di più che una seduta di allenamento, avrebbe dovuto svolgersi il 23 dicembre come evento principale di una riunione dilettantistica in programma a San Marino (dato che in Italia non è concessa l’attività ad atleti sopra i 40 anni). Purtroppo per il 47enne pugile la delusione era però dietro l’angolo: scottate dal precedente dell’altro «vecchietto» Gianfranco Rosi, che qualche mese prima - sempre a San Marino - a 49 anni era uscito dal ring con un’emorragia cerebrale, le autorità locali hanno deciso di negare il nullaosta: «Non si può trattare San Marino come la terra di nessuno per fare cose che lo Stato italiano non autorizza», la giustificazione del segretario allo Sport della piccola Repubblica. Incassata la decisione, da quel giorno non si avevano più notizie di Stecca, almeno fino a ieri mattina.

www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=246865







"Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

09/03/2008 10:14
 
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Peter spazza via Maskaev
CANCUN - Sulla scena dei pesi massimi irrompe l' 'incubo nigeriano'. The nigerian nightmare, Samuel Peter, non tradisce le attese e spodesta il russo Oleg Maskaev dal trono mondiale nella versione Wbc. Più giovane (28 anni contro 39), più aggressivo e soprattutto più potente: componenti fondamentali per la sfida disputatasi nelle Plaza de Toros di Cancun, in Messico.

LA FURIA PETER - La decisione al sesto round, quando Peter con un destro mette in seria difficoltà Maskaev facendo seguire una tempesta di colpi: provvidenziale l'intervento dell'arbitro ad evitare guai peggiore per il 39enne 'Big O'. In precedenza il match era stato discreto, con Peter che già nel terzo round aveva piazzato colpi pesanti al volto del russo mettendone a nudo una mascella fragile: a fronte di 34 vittorie, Maskaev ha nel record anche 6 sconfitte, tutte giunte prima del limite. Comunque l'ex campione non deve rimproverarsi più di tanto: non aspetta Peter, cerca di boxare con un allungo leggermente superiore, quando può piazza qualche bel destro alla mascella del nigeriano.

LO SCENARIO DEI MASSIMI - Il risultato di Cancun apre ora scenari interessanti nel processo di riunificazione della categoria. Wladimir Klitschko detiene le cinture Ibf e Wbo, Chagaev dovrà difendere il titolo Wba dal ritorno del gigante Valuev, mentre per Peter si profila un match da non perdere contro il rientrante Vitali Klitschko. Quindi le cose sono due: o Peter, che con Maskaev ha ottenuto la vittoria numero 30 (23 per ko) batte Vitali, oppure la categoria dei massimi - visto che i due fratelli non si sfideranno mai - rischia di essere appannaggio della famiglia Klitschko.

PETRUCCI SI CONFERMA - Successo di pubblico a Roma per la riunione organizzata dal Tendastrisce dalla BBT di Davide Buccioni, incentrata sul titolo dell'unione europea dei pesi leggeri tra il romano Daniele Petrucci e l'inglese Craig Watson. Il match non ha avuto storia, deciso al secondo round da un micidiale gancio sinistro di Petrucci che ha messo al tappeto il britannico. Conseguenziale la fine del match nel round successivo, quando Watson, non ancora minimamente ripresosi, è stato investito da una serie di Petrucci, per il quale adesso si aprono spiragli vero il titolo europeo.

sport.kataweb.it/articolo/sport/2971924







"Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

13/03/2008 12:45
 
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Torna sul ring la sexy assassina Natasha Ragosina
La campionessa mondiale dei supermedi Wba/Wbc/Wibf/Wiba/Gbu Natascha Ragosina torna a far parlare di sè. Il 15 marzo, a Magdeburgo (Germania), difenderà le sue cinture contro Teresa Perozzi. Anche se ha un nome italiano, la Perozzi, è nata negli Stati Uniti. Il suo record è composto da 6 vittorie (1 prima del limite), 2 sconfitte e 1 pareggio. Non sembra che abbia l’esperienza o la potenza per impensierire la Ragosina. Per vincere, Natascha deve solo combattere con la stessa concentrazione che le ha permesso di vincere i suoi primi 16 incontri (11 per ko). Natascha possiede potenza fisica, aggressività e ferocia. Il suo allenatore, dice che lei picchia più forte di molti uomini e che sul ring si trasforma in un’assassina. Lo sanno bene le undici avversarie che Natascha ha fatto volare al tappeto, convincendole che era meglio non rialzarsi. Lo sa pure Laila Ali, che ha sempre rifiutato di salire sul ring contro Natascha. Una sfida tra le due fuoriclasse, attirerebbe diecimila persone e milioni di telespettatori in Germania e Russia, dove la Ragosina è considerata una star di prima grandezza.

La televisione americana, a causa della presenza di Laila Ali, pagherebbe una grossa cifra per trasmettere l’evento in diretta. La vincitrice, sarebbe considerata la più forte di tutti i tempi. Le borse sarebbero enormi, per entrambe le atlete. I soldi, però, non sono tutto. Laila Ali non combatte dal febbraio 2007 e non ha mai dichiarato di voler tornare sul ring. Se si ritira adesso, lo fa da imbattuta: il suo record è composto da 24 vittorie (21 per ko) in altrettanti match. Nella storia della boxe femminile, nessuna campionessa è riuscita a vincere tutti gli incontri. Quindi, Laila Ali sarebbe un gradino sopra le altre. Perchè rischiare di perdere, affrontando Natascha Ragosina? Dal canto suo, Natascha non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi di perdere... contro Laila Ali o chiunque altra. Infatti, ha già detto che vuole mettere ko velocemente Teresa Perozzi. Se non riuscirà ad ottenere la tanto sospirata sfida contro Laila Ali, la bellissima Natascha potrà continuare a far fuori un’avversaria dopo l’altra finchè non si stuferà di salire sul ring. In quel momento, avrà davanti una carriera televisiva. Potrà fare soldi anche posando nuda, come ha già fatto in molte occasioni. Proprio per i servizi sexy, anche chi non segue la boxe femminile sa bene chi è Natascha Ragosina.

canali.libero.it/affaritaliani/sport/tornaragosina130308.htm
14/04/2008 22:37
 
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Tyson, mano tesa a Gazza
LONDRA (Inghilterra), 14 aprile 2008 - Mike Tyson vuole aiutare Paul Gascoigne. Dove non riescono gli psichiatri, forse avrà maggior fortuna l'ex campione dei pesi massimi, andato svariate volte al tappeto nella vita, tra condanne per stupro, guida in stato di ebbrezza, consumo di droghe e problemi economici.
Ora Tyson si offre di tirare su l'ex nazionale inglese, che sta naufragando tra alcol, cocaina e vita dissoluta. Tanto da ridursi al ricovero coatto al Middleton St. George Hospital di Darlington dopo una crisi a Gateshead, suo paese natale. Stando al racconto del Sun, poco prima che lo staff dell'hotel Malmaison lo buttasse fuori dalla lussuosa struttura (vi era arrivato tre settimane prima, dopo essere stato cacciato dal Gateshead Marriott), Gascoigne terrorizzava il personale femminile dell'albergo, esibendo le proprie parti intime, e viveva da mesi in compagnia di un paio di pappagalli finti, a cui, però, si rivolgeva come se fossero veri. Insomma la strada spianata verso l'autodistruzione.
La triste parabola dell'ex idolo dei tifosi della Lazio non ha lasciato indifferente Tyson che ha chiesto di poterlo incontrare il prossimo mese quando si recherà in Inghilterra per una serie di conferenze (una si terrà all'Old Trafford di Manchester). Tyson, che sta cercando infatti di riciclarsi come esperto in stili di vita border-line, e ha in programma una serie di incontri nel nord dell'Inghilterra, compreso, appunto, Gateshead. "So tutto di Gazza - dice Tyson - e credo di poterlo aiutare. Molti sportivi soffrono nella loro vita privata, incluso me. Ed è per questo che voglio aiutarlo. Lo vedo ancora come una superstar e mi piacerebbe incontrarlo se a lui facesse piacere". Non sarebbe nemmeno la prima volta che il dottor Tyson corre in aiuto di un calciatore inglese in difficoltà. Iron Mike ha incontrato tre anni fa Wayne Rooney, quando era accusato di avere uno stile in campo troppo aggressivo. "Nel 2005 Rooney era in depressione e io lo tirai fuori. Sono sicuro di poter fare lo stesso con Gascoigne", ha dichiarato al Times.
gasport


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SUPERSUPREMO
Boxe, napoletana Chiacchio in corsa per medaglia europea
SPORT | Napoli – Continua l'avanzata della Nazionale Femminile Italiana di Pugilato che si piazza, in questa terza edizione dei Campionati Femminili dell'Unione Europea, con ben tre atlete in Semifinale.
Merito dell'abile Giacoma Cordio, che ieri ha dimostrato di essere, nella categoria dei 54 Kg., una delle migliori atlete a livello continentale. A confermarcelo è il tecnico e capo delegazione Raffaele Bergamasco che, affiancato dal tecnico Emanuele Renzini, è molto soddisfatto del risultato ottenuto.
La Cordio ha subito preso il tempo all'avversaria, Meryem Zeybek, centrandola con precisi e veloci sinistri e destri. La turca, molto aggressiva, ha cercato continuamente la corta distanza ma il buon gioco di gambe ha permesso alla Cordio di replicare su tutti i suoi attacchi, portando dalla sua il risultato di 9 a 3. Domani, seconda giornata di Semifinali, l'italiana se la vedrà con la tedesca Pinar Yilmaz.
Buona anche la prova della romana Patrizia Pilo che, nei 70 Kg., ha vinto con autorità, per 13 a 2, contro la portoghese Barbara Matos, avversaria forte fisicamente ma inesperta. Domani l'azzurra dovrà impegnarsi molto per superare l'atleta di casa Lesley Sachev.
In sfida per il passaggio alle Finali oggi è l'azzurra Carmela Chiacchio che nei 46 Kg. affronterà la svedese Natalie Lungo.

Fonte : comunicato stampa







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17/02/2009 16:19
 
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Pugilato
Seni al silicone
Stop alla Blewden


La avvenente ex modella, 25 anni, dovrà rinunciare al sogno olimpico a causa dell'operazione di chirurgia estetica. Lei però si ribella e promette battaglia

LONDRA - Tradita dai seni al silicone. Sarah Blewden, inglese, 25 anni, avvenente parrucchiera, ex modella non potrà partecipare come pugile alle Olimpiadi, dove la boxe femminile potrebbe entrare già da Londra 2012. La Blewden, non potrà infatti continuare l'attività sul ring, intrapresa con buoni risultati due anni fa: la federazione di boxe dilettantistica britannica, secondo quanto scrivono (anche nell'edizione online) i quotidiani 'Mirror' e 'Telegraph', le ha imposto il divieto di praticare questo sport "in quanto le regoli internazionali vigenti - ha spiegato ai giornali il presidente federale Tony Attwood - ne proibiscono la pratica per chi, come la Blewden, si è fatta impiantare nei seni delle protesi al silicone. I colpi presi potrebbero danneggiarle, e sarebbe troppo pericoloso".

La pugile, che nel 2003 si è fatta aumentare di due taglie i seni, garantisce che "questa storia non finirà qui", minacciando di portare il suo caso davanti alla magistratura ordinaria e sportiva (Tas di Losanna compreso). "Per tanti anni nel pugilato le donne sono state discriminate - ha detto al 'Mirror' e al 'Telegraph' - al punto che non ci era permesso di praticare questo sport. Ora c'è questo nuovo ostacolo, ma io andrò avanti perché così altre donne che, come me, hanno il seno al silicone non avranno lo stesso problema e potranno fare le pugilatrici".

Per la Blewden non ci sarebbero rischi: "Questa storia è ridicola. Il chirurgo mi ha sempre detto che i miei seni non mi rendono più vulnerabile rispetto ad altre donne. E poi non sono mica enormi, ma ben proporzionati. Si tratta di protesi a base di gel. In ogni caso, pur di continuare a salire sul ring, sarei ben contenta di sottopormi ad una nuova operazione per riparare gli eventuali danni al mio seno".
La federboxe britannica, scrive il Telegraph, avrebbe sperimentato un nuovo tipo di reggiseno protettivo che permetta alle ragazze con il seno 'artificialè di praticare il pugilato, poi però la ricerca è stata abbandonata per mancanza di fondi.

Fonte: LaRepubblica


25/03/2009 22:09
 
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Incidente, muore il pugile Parisi

Frontale con un camion nel Pavese


Giovanni Parisi, 42enne ex campione del mondo di pugilato e campione olimpico a Seul nel 1988, è morto in un incidente stradale sulla tangenziale di Voghera, nel Pavese. L'auto sulla quale viaggiava si è scontrata frontalmente con un camion intorno alle 20.40. Parisi, originario di Vibo Valentia ma da molti anni residente a Voghera, è morto sul colpo.

Dopo lo scontro con il camion, che trasportava materiale elettrico, l'auto di Parisi, una Bmw, è uscita di strada, finendo in un campo: quando i soccorritori sono arrivati per il campione non c'era più nulla da fare. Nel bagagliaio dell'auto, un paio di guantoni da box.

Chi era il campione
Giovanni Parisi, che aveva eguagliato Nino Benvenuti vincendo un'Olimpiade e poi diventando campione del mondo in due diverse categorie, non era riuscito a conquistare il terzo mondiale, battuto nel 2000 dal portoricano Carlos Santos nel tentativo di scalata alla corona iridata dei pesi welters Wbo.

Nato a Vibo Valentia il 12 febbraio 1967 ma trasferitosi ben presto con i genitori a Voghera, Parisi era noto con il soprannome di Flash, per il carattere guascone, capace di infiammare il pubblico e soprattutto per l'intelligenza pugilistica. Dopo essere stato iridato nei leggeri (1992-93) e nei superleggeri (1996-98), aveva annunciato più volte il ritiro salvo poi tornare, richiamato dalla passione per la boxe.

L'ultimo tentativo l'aveva fatto nell'ottobre 2006 quando, a 39 anni, aveva sfidato a Milano il francese Frederic Klose per il titolo europeo dei pesi welters. Ma era stato battuto e convinto a dire basta in maniera definitiva. Parisi era salito alla ribalta internazionale con la vittoria olimpica a Seul, dove aveva battuto il romeno Dumitrescu, per poi passare professionista per una brillante carriera.



Fonte: tgcom


08/11/2011 16:05
 
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Addio a Joe Frazier, mito del pugilato



WASHINGTON - E' morto a soli 67 anni, nella sua casa di Filadelfia, stroncato da un tumore al fegato, Joe Frazier, uno dei miti della boxe degli anni '60 e '70, uno degli avversari piu' famosi di Mohammed Ali.

Da giorni i media Usa avevano annunciato che solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo da un cancro al fegato diagnosticatogli appena un mese fa. E oggi gli appassionati di pugilato di tutto il mondo piangono questo grande campione. Dotato di una forza brutale, ed in particolare di un devastante gancio sinistro, Frazier e' stato un campione vero anche da dilettante, vincendo l'oro olimpico a Tokyo 1964. Quindi ha detenuto il titolo mondiale ed e' entrato nella Hall of Fame.

Fuori dal ring era invece considerato un autentico gentleman, che ha tentato la carriera di cantante con il gruppo dei 'Joe Frazier and the Knockouts'. Figlio di un raccoglitore di cotone in una piantagione della Carolina del Sud, si e' trasferito a Filadelfia a soli 17 anni per intraprendere la carriera pugilistica. Da professionista Smokin' Joe ha sostenuto 37 incontri, vincendone 32 (27 prima del limite), perdendone 4 e pareggiandone uno.

Per tre anni (1967, 1970 e 1971) e' stato proclamato 'pugile dell'anno' dalla rivista americana 'Ring Magazine'. Lascia 11 figli, tre dei quali, due maschi e una femmina, hanno cercato di ripercorrere le sue orme sul ring. Nei giorni scorsi, quando le sue condizioni si sono terribilmente aggravate, ha pregato per lui anche il grande Ali: ''Le ultime notizie a proposito di Joe sono difficili da credere e ancora piu' difficili da accettare - aveva detto l'ex campione, da tempo affetto dal morbo di Parkinson -. Joe e' un combattente e un campione, e io prego che lotti anche adesso''.

Fu proprio Frazier il primo a battere Ali ai punti nel 1971 al Madison Squadre Garden di New York, per decisione unanime dopo 15 durissimi round, in quello che allora fu definito il ''match del secolo''. Ali si prese la rivincita tre anni dopo, sempre ai punti ma dopo 12 round, prima di aggiudicarsi anche la 'bella' a Manila nelle Filippine al termine del 14/o round, in un altro match mondiale ormai entrato nella storia della boxe.

Fonte: ANSA


10/11/2011 14:24
 
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