Le lenti a contatto? Sono praticamente una seconda vista per moltissime persone. Sono pratiche, confortevoli, fanno vedere bene, sono alleate delle attività sportive e aiutano anche l’estetica. Eppure, nascondono alcune insidie, in agguato soprattutto tra i giovani. La prima nemica è la mancanza di igiene, da cui possono derivare infezioni anche gravi e, al limite, la cecità. E questi che sembrano casi estremi, in realtà sono più comuni di quanto si possa pensare, tanto che, secondo gli esperti, un italiano al giorno perde la vista a causa del cattivo o errato uso delle lenti a contatto, soprattutto di quelle morbide.

L’ammonimento arriva dagli specialisti in occasione di un incontro organizzato dalla Società Italiana Trapianto di Cornea (Sitrac). Sotto accusa l’insufficienza delle misure igieniche, l'uso improprio e lo scambio di lenti, in particolare di quelle estetiche. Eppure, ''basterebbero semplici regole da applicare quotidianamente per evitare questi rischi”, spiega Severino Fruscella, Direttore sanitario del Centro di Microchirurgia oculare di Roma. Anche la mancanza di informazione è un male sempre più diffuso, anche perché le lenti a contatto vengono acquistate spesso su Internet e senza la supervisione di ottici specializzati.



Gli utilizzatori di lentine sono in Italia circa due milioni e due terzi di loro hanno tra i 25 e i 34 anni. Le lenti più diffuse sono quelle morbide, che in genere sono ben tollerate. Ma proprio per questa ragione se l'occhio subisce danni, il paziente se ne accorge con maggiore ritardo. Un altro problema riguarda le lentine colorate, usate a scopo estetico e non percepite come un possibile pericolo se utilizzate male. Sono soprattutto i giovani i più esposti al rischio di incorrere in qualche disavventura perché sono grandi utilizzatori e i meno attenti nel prestare le dovute precauzioni.

Spiega Emilio Balestrazzi, direttore della clinica oculistica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e presidente della Sitrac: “Quattro utilizzatori di lenti a contatto su cinque non le curano come si dovrebbe, andando incontro a problemi invalidanti e, appunto, in qualche volta irreversibili. Tanto che negli ultimi tempi sono aumentati gli interventi di trapianto di cornea proprio per le conseguenze di gravi infezioni dell'occhio, e in molti casi i pazienti sono giovani”. L’esperto sottolinea che non si tratta di fare terrorismo psicologico, ma della necessità di richiamare proprio i più giovani a un uso meno scorretto e disattento. Le precauzioni da seguire sono semplici, ma fondamentali: "Non lavarle con l'acqua corrente, non farci il bagno al mare o la doccia, ricordarsi di pulirle sempre prima di riutilizzarle dopo averle tolte, rivolgersi al medico al primo disturbo e, soprattutto, non dormirci mai", dicono gli oculisti.

Ecco allora il decalogo per il buon uso delle lenti a contatto stilato dagli oculisti della Sitrac, da tenere sempre presente e da seguire alla lettera.


1) Controllare scrupolosamente la data di scadenza e il tempo di uso corretto di lenti e liquidi per il loro lavaggio e conservazione
2) Cambiare ogni 3-6 mesi il contenitore delle lenti
3) Lavare e asciugare bene sempre le mani prima di mettere e togliere le lenti
4) Non conservare le lenti in una soluzione salina, ma utilizzare sempre i liquidi indicati
5) Non utilizzare mai la saliva e/o l'acqua corrente, fonti di infezioni e parassiti
6) Sciacquare e pulire spesso anche il porta-lenti utilizzando soltanto gli appositi liquidi
7) Non scambiarsi mai le lenti cosmetiche per evitare contagio e trasmissione di infezioni
8) Non dormirci mai
9) Levare immediatamente le lenti al primo sintomo di fastidio e di lacrimazione, portando sempre con sé un paio di occhiali di scorta
10) Fumo, alcol e consumo di droghe (specie cocaina e crack) provocano danni a livello cellulare e alterano la percezione del dolore e del fastidio delle lenti.