la cucina egiziana è particolarmente indicata per chi segue una dieta, le caratteristiche nutrizionali di questa cucina sono le stesse di quella “mediterranea”, vediamo meglio cosa intendiamo….
Come primo dato l’alto apporto di carboidrati, che dovrebbero comporre almeno il 50-60% delle calorie giornaliere, sopratutto quelli complessi, provenienti dalla semola di grano duro, dal grano detto appunto saraceno o dal riso e altri cereali, come il miglio o l’orzo.
L’apporto di zuccheri semplici provenienti dalla frutta o dal miele, molto utilizzato nella cucina egiziana, e anche dallo zucchero stesso.
Se invece parliamo di grassi, l’unico grasso da condimento conosciuto, o quasi, rimane l’olio extravergine d’oliva, ricco di acido monoleico, mentre l’apporto proteico garantito dal pesce o dalle carni, da considerarsi bianche, per la loro ricchezza di buoni acidi grassi polinsaturi, come quella di pecora, montone, pollo e agnello.
Elevate le quantità di fibre, donate da ogni tipo di verdura e legume, sempre associate a ogni piatto ad esclusione ovviamente dei dolci.
Oltre a queste caratteristiche che già illustrano il quadro generale sulla dietetica, altra caratteristica è l’uso dei piatti unici (che sono di derivazione culturale di ogni popolazione nomade), delle spezie che sono anche degli ottimi conservanti e insipienti, per luoghi troppo caldi per suscitare forti appetiti verso cibi difficili da conservare, o del miele o dello zucchero per la preparazione dei dolci (valida fonte energetica per affrontare le calure estive).
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