17/04/2008 01:06 |
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| | | OFFLINE | Post: 118.058 Post: 49.851 | Registrato il: 05/01/2004 Registrato il: 05/01/2004 | Sesso: Femminile | Occupazione: Impiegata Azienda Cosmetica | | | |
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esattamente è contrito e non rilassato |
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22/04/2008 23:29 |
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Rappresenta la morte cerebrale del nostro vivere quotidiano, la ripetitività che uccide le cose e le persone, l'incapacità di fare cose diverse, condannati a pensare e fare le stesse cose, persino dopo la morte e la morte stessa non riesce a mondarci da questa specie di nostro peccato facendoci trovare stupidamente inermi e uguali.
Alanford50 |
01/05/2008 02:38 |
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LA SOCIETA' MODERNA
Rappresenta il mondo che abbiamo creato per i nostri bambini, tutti uguali, in un mondo in un labirinto di cose uguali, i bambini sono assolutamente abbandonati e soli anche se fisicamente non lo sono e anche se si ritrovano accerchiati dall'unico mezzo che gli fa da madre e da matrigna, mezzo incapace però di provocare in loro il desiderio di un sorriso, il televisore, un mondo di grande solitudine, quella più brutta e difficile da combattere, quella che si prova stando in mezzo alla gente e ai propri simili, un mondo che ti confonde e che ti succhia il significato delle parole e dei pensieri per non darti certezze, un mondo che ti fa sentire vecchio, morto, prima ancora di averti dato la coscienza di essere bambino.
Alanford50 |
04/05/2008 18:57 |
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neve67, 11/04/2008 0.27:
è angosciante e forse rappresenta proprio l'angoscia
L'opera fa pensare ad un raccoglimento,ad un ripiegamento su se stesso che ben poco lascia spazio alla riflessione.
Penso che traspaia proprio questo:rassegnazione,angoscia,disperato abbandono.
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10/05/2008 09:15 |
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Micheal Whelan:
Cosa vi suggerisce quest'opera? Date sfogo alla vostra vena critica!
Opera di agghiacciante veridicità. A mio avviso esprime un senso di angoscia e di vuoto. Il contesto mi fa pensare al male di vivere dell'uomo alla ricerca di un senso. [Modificato da Syria 80 11/05/2008 18:44] |
12/05/2008 23:49 |
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Syria 80, 10/05/2008 9.15:
Micheal Whelan:
Cosa vi suggerisce quest'opera? Date sfogo alla vostra vena critica!
Opera di agghiacciante veridicità. A mio avviso esprime un senso di angoscia e di vuoto. Il contesto mi fa pensare al male di vivere dell'uomo alla ricerca di un senso.
Sicuramente una immagine cupa, grigia, pregna di infinito senso dell'abbandono, tutto uguale, tutto senza speranza, una infinità di piani mancanti, consumati dal tempo, il vuoto che con il suo conturbante richiamo invita l'incauto a lanciarsi verso l'unico e timido pallido raggio di sole nella intima ricerca di un minimo di calore che dia certezza della propria esistenza, la padronanza e la consapevolezza del senso della brevità della propria vita, la visione degli uccelli che ricercano e rincorrono gli stessi bisogni da a quell'essere un'ultima illusione di percorre il giusto.
Alanford50 |
14/05/2008 23:59 |
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Chiaramente io ho letto il buttarsi nel vuoto unicamente come metafora, e per dir la verità il salto nel vuoto l'ho visto secondario al gesto del salto in ricerca della luce, l'ambiente completamente buio, totalmente in sfacelo, mi ha lasciato intravedere in quella luce un attimo di felicità e di alternativa, da qui il coraggio e la decisione dell'immagine dell'uomo che decide di saltare apparentemente nel vuoto, sicuramente verso la luce, un cambiamento rispetto allo scuro e allo sfacelo dominante, gli uccelli che sembrano cercare la stessa cosa possono avere dato una certa sicurezza di essere nel giusto, ovviamente la metafora non tiene conto che gli uccelli volano e l'essere umano no, ma conta lo spirito che muove e che ci fa prendere decisioni che danno un senso al nostro vivere, al nostro cercare, al nostro essere, la metafora ad esempio potrebbe anche essere semplicemente ed unicamente che in una vita tutta uguale in tutto e per tutti, può valere la pena il tentare una soluzione diversa o a volte azzardata, quello che conta può essere anche solo il tentare, gli uccelli potrebbero anche rappresentare il senso positivo di questo slancio, anche se del risultato non c'è certezza e non è possibile conoscerne l'esito, una specie di "ONLY THE BRAVE"...
Alanford50 |
17/05/2008 00:10 |
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Amo di Sir Lawrence Alma Tadema la resa del mondo classico:
anfiteatri,templi,personaggi in tipici costumi romani,sono i protagonisti delle sue opere. |
18/05/2008 04:22 |
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Syria 80, 17/05/2008 0.10:
Amo di Sir Lawrence Alma Tadema la resa del mondo classico:
anfiteatri,templi,personaggi in tipici costumi romani,sono i protagonisti delle sue opere.
Quadro stupendo, grandiosa la sua espressione della ricerca della luce, della sua capacità di sfruttarla per dare senso e maestosità all'opera, fino a mettere in secondo piano le raffigurazioni umane siano esse statue oppure rappresentate come in questo caso da due donne, visioni umane che pur essendo al centro dell'opera restano comunque in secondo piano, eteree, non importanti, quasi astratte dal contesto, l'artista le ha volute solo come corollario alla ben più ampia espressione della luce e del colore, come un inno sacro in onore della vita, bellissima la centralità a l'accuratezza del dettaglio di quella grande pianta fiorita, è riuscito quasi a renderla unica visione tridimensionale dell'intera opera, è come se l'unico soggetto vero che ha trasposto sulla tela sia proprio quella pianta, l'ha resa viva, quasi percepibile al tatto, tutto il resto è presente in funzione dell'esposizione di quella pianta.
Grazie Syria per averlo postato, mi è molto gradito il tuo intervento che spero si ripeterà, dandoci così l'occasione per scambiare i nostri punti vista...... ciaooooo neh! |
20/05/2008 00:02 |
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La luce avvolge queste figure tanto da sembrare esse stesse luminose.
Gli atteggiamenti pensosi ci mostrano quanta attenzione viene fatta all'introspezione psicologica dei personaggi.
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22/05/2008 03:16 |
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Quadro stupendo anche questo, hai ragione sul fatto che l'autore ricerchi e dia sempre molta importanza all'espressione della ricerca della luce, della sua capacità di sfruttarla per dare senso e maestosità alle opere, ma come il quadro precedente noto la medesima tecnica pittorica, ossia anche in questo caso pur ritraendo con dovizia di particolari le due figure umane fino a definirne l'introspezione psicologica dei personaggi con grande cura e dettaglio, come anche della location raffigurata, ha fatto come nel precedente quadro li ha dipinti non totalmente nitidi, ma leggermente offuscati come per rendere evidente la non centralità nell'opera, perchè anche in questo caso l'unico dettaglio totalmente a fuoco, che quindi si assume la centralità dell'opera è l'enorme vaso di fiori dipinti con una nitidezza perfetta rispetto a tutto il resto del contesto, che è diventato così secondario, come corollario, per dare un senso al vaso di fiori ed avvalorarne l'esistenza.
Ciaoooo neh! [Modificato da alanford50 22/05/2008 03:19] |
27/05/2008 03:18 |
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Bellissima la realtà riflessa, sino a confondersi, sino a diventare quasi un tutt'uno, sino a diventare più reale il riflesso, difatti il sole si vede solo nel riflesso e non nella parte che rappresenta la realtà, in questo caso è una realtà capovolta, una realtà che si realizza nel suo riflesso.
Alanford50
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27/05/2008 22:38 |
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Una meraviglia...
In effetti,la parte del riflesso,(che non è la realtà) è più luminosa...forse stà a indicare che la realtà dei fatti è molto più "dura" dei sogni?
Bellissima comunque! |
28/05/2008 03:48 |
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Grazie Syria è una foto bellissima, sicuramente orgoglio del fotografo che ha avuto l'occasione di immortalare momenti, posti e situazioni quasi irripetibili.
Ciaoooo |
14/06/2008 16:28 |
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Rappresentazione grafica del senso e degli strati metafisici della vita.
L'obiettivo è lo strumento rappresentativo del momento magico che è la nascita, al di qua dell'obbiettivo c'è il nulla, al di la c'è il tutto, la realtà, con le sue forme, i suoi colori, i suoi odori, la vita.
Nel proseguire,
Si incontra un breve prato verde brullo senza nulla (a parte i colori e gli odori), potrebbe essere il segno della prima infanzia, quella che ti forma ma che non lascia traccia.
Subito dopo appare una strada che taglia il tuo paesaggio in modo trasversale, potrebbe rappresentare che inizia la consapevolezza di trovarti davanti ad un percorso del quale non conosci assolutamente nulla, del quale non hai ricordo del suo inizio e del quale non puoi conoscerne la fine, ne dove porta ne quello che dovrai vivere nel percorrerla.
Più avanti,
C'è un enorme prato verde, occupa quasi tutto lo spazio, quindi è la rappresentazione della durata della vita.
Nel mezzo,
Di quel prato (cioè la vita) c'è un'albero fiorito, che guardando bene non ha un solo fusto ma due, che stia a rappresentare la tua presenza ed esistenza in quell'ambito, non solo ma giustifica anche la presenza di tutto il resto, rappresenta la centralità e la bellezza del tuo essere, la bellezza gratifica e giustifica il resto delle cose, tutto assume un senso ed una logica, il secondo fusto con il suo abbraccio e come fosse un'altra entita che giustifica come tutto questo senso di amore debba sempre essere condiviso per far sì che non resti tutto fine a se stesso, offre un gran senso di condivisione.
Oltre il prato,
Il terreno è il medesimo, ma tutto è diverso, cambiano i colori e gli odori, cambia anche la sensazione di presenza, si perde il senso di centralità, il percorso è tutto in salita ed è sempre più faticoso, il bosco si infittisce ma senza colori, ci si rende conto di appartenere all'estremo della rappresentazione grafica, puoi permetterti di rivedere tutto ciò che è stato, perchè è stato, ora conosci dove portava quella strada così sconosciuta all'inizio, hai tutte le risposte o semplicemente non hai più voglia o trovi inutile continuare a fare domande.
Infine,
Il cielo, il mistero, ciò che a noi non è dato a sapere, difatti non ha una colorazione definita, da il senso dell'infinito, ma non prende posizioni e non da false speranze, ne con il suo azzurro migliore ne con lo scuro della notte.
Come le migliori rappresentazioni, ti fa vedere tutto, ma non ti dice mai cosa troverai dopo la parola fine.
Alanford50
[Modificato da alanford50 14/06/2008 16:29] |
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