Alla fine Amy Winehouse ha ceduto e ha deciso di entrare in quella "rehab" dove diceva di non voler andare mai. "Mi vogliono spedire lì, ma io dico NO, NO, NO" canta nella sua hit più famosa. La decisione di farsi aiutare negli States, assieme al marito Blake Fielder Civil, è stata presa dopo il collasso di qualche giorno a Londra fa per un cocktail di eroina, ecstasy, cocaina e tranquillanti.
La coppia amante dei party è già partita per gli States, dove spera di ricevere un'approfondita consulenza e disintossicazione. Prima i due hanno incontrato un dottore raccomandato dall'amica Kelly Osbourne, che di cliniche ne sa qualcosa.
Una decisione sofferta, quella della nuova diva "maledetta" della musica inglese, probabilmente inevitabile, dopo che i genitori di lei e di Blake sono venuti quasi alle mani. A rivelarlo sono alcuni amici della cantante, come scrive il tabloid britannico "The Sun".
La 23enne Amy, dotata di una magnifica voce soul-jazz, è collassata dopo tre giorni di consumo di stupefacenti e alcol. Da allora si è rinchiusa in un albergo a cinque stelle con i rispettivi genitori e il marito.
Nominata miglior interprete femminile ai "Brit Awards 2007", grazie al disco "Back to Black", è scoppiata in lacrime dopo un litigio tra le famiglie sul consumo di eroina e cocaina suo e del compagno. "Vedere i genitori e i suoceri litigare le ha spezzato il cuore", ha raccontato la fonte. "In quel momento si è resa conto che il bere e le droghe stanno causando enormi problemi a tutti", ha aggiunto.
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E' tutto pronto l'orchestra suona e penso a quando sarai qui, a quando riprenderai il tuo posto e mi vedrai spuntare dal buio sulla scena.Intanto sono qui e questa è la mia prova generale... Coraggio! Tocca a me!
Buona fortuna Zero!...