Titolo originale: El laberinto del fauno
Nazione: Messico, Spagna, U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Horror, Drammatico
Durata: 112'
Regia: Guillermo del Toro
Sito ufficiale: www.panslabyrinth.com
Sito ufficiale: www.videa-cde.it/illabirintodelfauno


Cast: Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi López, Ariadna Gil, Maribel Verdú
Produzione: Warner Bros., Tequila Gang, Esperanto Filmoj, Estudios Piccaso, OMM, Sententia Entertainment, Telecinco
Distribuzione: Videa-CDE, Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: Cannes 2006
24 Novembre 2006 (cinema)

Trama:
Spagna, 1944. Dopo la fine della guerra civile, con la vittoria di Francisco Franco, Carmen, risposata da poco con un capitano dell'esercito di Franco, si trasferisce con la figlia Ofelia, nell'abitazione del nuovo marito, un vecchio casolare nel nord del paese. Ofelia non si trova bene nella nuova sistemazione, e allora trova rifugio nelle rovine di un antico e misterioso labirinto nelle vicinanze della nuova casa. Il Fauno, una creatura magica predisposta a guardia del labirinto, le rivela che é proprio lei la principessa perduta del suo magico regno, ma per conoscere tutta la verità, Ofelia dovrà eseguire tre compiti per nulla facili...

Non l'ho visto, ma mi incuriosiva.

Qualcuno che l'ha visto può scrivere un commento?

A me è piaciuto moltissimo.
Effetti speciali grandiosi (credo sia questa la motivazione della nomination ma poi controllo), crudezza e violenza della guerra fino al parossismo, con scene davvero forti, che fanno da ottimo contraltare alla dolcezza della piccola Ofelia che tutto è disposta a fare per proteggere la sua mamma, quasi costretta ad un matrimonio di convenienza con Vidal, ferocissimo capitano dell'esercito franchista e figlio di un grande eroe di guerra, e per proteggere il piccolo fratellino in attesa di affacciarsi in un mondo che può essere davvero crudele e incantato al contempo.
E il mondo del Fauno è un mondo totalmente visionario e onirico con gessetti capaci di creare porte ovunque vengano usati, e piante di mandragora che sembrano dei piccoli neonati, con piccole fate che hanno l'iniziale aspetto di grossi coleotteri ma che possono mutare a piacimento in fatine per non spaventare Ofelia e ridarle delle figure a lei più familiari di cui fidarsi.
E il Fauno poi (costume e trucco perfetti) che non fa mai capire se sta sfruttando la piccola Ofelia per scopi a noi oscuri, facendole credere di essere una principessa che deve superare tre prove per poter riaprire il portale che la ricondurrà al mondo di suo padre, re del Mondo Sotterraneo.
Le visioni di Del Toro sono riuscite ad attirare me, e l'amico e collega con cui ero al cinema, in una dimensione paralella di una fantasia sfrenata (che dire dell'orrido mostro che per vedere deve inserire le sue pupille, che tiene in un piatto, al centro del palmo delle sue mani, e interpretato sempre dallo stesso attore interprete del Fauno), che ancora una volta lo fa apprezzare per la capacità di rendere reale una favola di amore e sacrificio.
La violenza di certe azioni non è mai fine a se stessa ma il risultato di una personale esperienza di Del Toro (di origini messicane), il quale ha visto più volte la sua famiglia minacciata di morte ed egli stesso è scampato per puro caso ad una pistola che gli veniva puntata contro.

E la nenia che accompagna le ultime scene ci è rimasta in mente all'uscita e continuavamo a canticchiarla persino il giorno dopo in ufficio.

Davvero merita!