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SUPREMO
Per le foto dove il campione fuma marijuana da una pipetta (ANSA) - COLORADO SPRINGS (USA), 6 FEB - La Federazione di nuoto Usa ha sospeso per 3 mesi
(ANSA) - COLORADO SPRINGS (USA), 6 FEB - La Federazione di nuoto Usa ha sospeso per 3 mesi Michael Phelps per le foto dove fuma marijuana da una pipetta. Le foto sono state pubblicate dal tabloid 'News of the World'. 'Abbiamo deciso di dare a Michael un messaggio forte perche' ha deluso molte persone, in particolare le centinaia di migliaia di bambini che guardano a lui come un modello ed un eroe'', spiega la federazione in un comunicato pubblicato sul suo sito internet (www.usaswimming.org).
06/02/2009 12:07
 
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SUPREMO
Il campione potrebbe smettere prima dei Giochi di Londra 2012
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - Michel Phelps 'sta pensando al futuro'. Lo afferma il campione, che dopo lo scandalo marijuana non esclude di saltare i Giochi 2012. Il nuotatore, 23 anni, ha affermato in un'intervista che discutera' del proprio avvenire con la sua famiglia e il suo allenatore. 'E' una mia decisione, che non prendero' ne' oggi ne' domani - spiega - certo, ho ancora degli obiettivi da conseguire in piscina, ma se decidero' di smettere lo faro', e non so se sara' adesso o fra quattro anni'.
26/07/2009 22:05
 
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SUPERSAGGIO
Pellegrini subito d'oro
E' mondiale dei 400 sl


Federica si è aggiudicata il titolo iridato e ha abbattuto anche il muro dei 4 minuti (3'59"15"). Per l'Italia è il secondo successo dopo Cleri nel fondo

ROMA, 26 luglio 2009 - Federica Pellegrini ha vinto i 400 stile libero dei Mondiali sfondando il muro dei 4 minuti. Un’impresa storica. Federica ha nuotato in 3’59"15, migliorando nettamente il primato di 4’00"41 che aveva stabilito a Pescara il 27 giugno scorso durante i Giochi del Mediterraneo. Quel muro era stato rotto dallo statunitense Rick DeMont nei Mondiali di Belgrado 36 anni fa. Dopo 36 anni Federica lo ha uguagliato. Federica Pellegrini, che al mattino era stata la migliore in batteria, ha fatto gara di testa. Ha tenuto a bada le temibili inglesi Jackson e Adlington, distribuendo benissimo lo sforzo: ha segnato 58"66 ai cento, 1’59"42 a metà gara, 2’59"93 ai 300 e ha chiuso con un ultimo cento da 59"22. Ha toccato con tre metri sulla Jackson, 4’00"60, che era seguita da vicino dalla Adlington, 4’00"79. Le altre erano lontanissime.


"AVEVO LA FEBBRE" — "Ne ho passate di tutti i colori in questi giorni, a un certo punto pensavo proprio di avere perso la speranza - le sue parole a caldo a fine gara. Oggi pomeriggio pensavo di avere la febbre, per fortuna l'acqua fredda della vasca me l'ha fatta calare. E' una gara davvero difficile, più mentalmente che fisicamente per me. Sono contento di avercela fatta, specie sotto i quattro minuti. Ti puoi allenare benissimo tutto l'anno, ma se non arrivi al 100% di testa non ce la fai". Per l’Italia è la seconda medaglia d’oro conquistata ai Mondiali da una nuotatrice italiana, dopo la vittoria di Novella Calligaris sugli 800 nella prima edizione a Belgrado nel 1973.

ECCO PHELPS — Alla fine della giornata gli azzurri della staffetta veloce si sono piazzati quinti in una gara bellissima sul piano agonistico. I russi, infatti, hanno rischiato la clamorosa sorpresa, superati solo nell’ultima vasca dagli statunitensi, che hanno schierato l’invincibile Phelps: 3’09"21 per gli statunitensi, 3’05"52 per i russi, mentre i francesi, nonostante Bernard - 46"46 in seconda frazione - sono finiti terzi in 3’09"89. Gli azzurri, penalizzati da una modesta prima frazione di Calvi, 49"03, hanno dovuto sempre inseguire con Galenda, 47"60, il giovane eccellente Orsi, 47"91, e Magnini, 47"39, che ha recuperato due posizioni. Hanno chiuso in 3’11"93, battuti anche dai brasiliani. Phelps, 47"78, ha perso nettamente il duello col brasiliano Cielo, 47"09, ma ha tenuto in corsa gli americani che hanno avuto Lochte, 47"03, Grevers, 47"61, e Adrian, 46"79, il più veloce nell’anchor-leg e, alla prova dei fatti, decisivo. C’è stata una pioggia di primati del mondo, ben 6.

SUPER STEFFEN — La tedesca Britta Steffen ha destato sensazione polverizzando il primato del mondo dei 100 stile libero, nuotando accanto alla grande rivale australiana Lisbeth Trickett in prima frazione di staffetta, ha segnato 52"22. L’australiana ha toccato in 52"62 Le tedesche, però sono state sconfitte di 11 centesimi dalle olandesi Dekker, Kromowidjojo, Heemskerk e Veldhuis, che, con 3’31"72 hanno stabilito il nuovo record del mondo. Nella finale dei 400 stile libero il tedesco Paul Biedermann, 22 anni, ha vinto battendo il leggendario primato del mondo di Ian Thorpe. Ha nuotato in 3’40"07, migliorando di un centesimo il record che ’australiano aveva stabilito a Manchester il 30 luglio 2002. Biedermann ha condotto una gara perfetta. Ha lasciato sfogare il canadese Cochrane, primo per metà gara. Terzo ai 300 dietro a Mellouli e al cinese Zhang Lin, ha superato il cinese nella penultima vasca, poi ha folgorato Mellouli con’ultima vasca eccezionale da 25"77. Ha toccato in 3’40"07 contro 3’41"11 di Mellouli e 3’41"35 di Zhang Lin. Ecco il passo di Biedermann: 54"42 ai 100, 1’51"02 a metà gara, 2’47"13 ai 300.

PIOGGIA DI RECORD — Nelle semifinali dei 100 farfalla la svedese Sarah Sjöstrom, classe 1993, ha battuto il più vecchio record del mondo, stabilito da Inge De Bruijn il 17 settembro 2000 a Sydney: ha nuotato in 56"44 contro 56"61 dell’olandese. La Sjöstrom, partita con la track-start, è passata lenta in 27"12, sesta - contro 26"67 della De Bruijn - poi ha superato tutti con una seconda vasca da 29"32. Non una delle sue rivali è scesa sotto i 30 secondi. Ha destato sorpresa l’eliminazione dell’olandese Veldhuis, che era la seconda nelle liste mondiali. Nella seconda semifinale dei 200 misti femminili la statunitense Ariana Kukors, 20 anni, ha battuto l’australiana Stephanie Rice, olimpionica di Pechino, strappandole il record del mondo. La Kukors ha nuotato in 2’07"03, migliorando di 1"42 il vecchio primato. Ha segnato questi tempi: 27"94 a farfalla, 31"95 a dorso, 36"58 a rana, 30"56 in libero. La Rice, superiore solo nella farfalla, si è difesa con onore, nuotando in 2’08"68. Francesca Segat, 2’12"34, tredicesimo tempo, è rimasta fuori dalla finale. Nelle semifinali dei 50 farfalla i migliori sono stati lo spagnolo Munoz, 22"68, e il serbo Cavic, 22"75. In quelle dei 100 rana lo statunitense Shanteau, con 58"96, ha stabilito il record dei campionati. Nella pioggia di primati della prima giornata, tra gli azzurri, solo Federica Pellegrini è arrivata al record.

Claudio Gregori

Fonte: gazzetta


29/07/2009 23:20
 
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L'Italia ha Fede: oro anche nei 200
"Io la migliore atleta italiana di sempre"


La Pellegrini vince a tempo di record (1'52"98) e coglie il secondo successo nella rassegna iridata: "Mi sorprendo di me stessa, è una favola di cui non capisco ancora niente"

ROMA, 29 luglio 2009 - Federica Pellegrini ha vinto anche i 200 stile libero con un nuovo favoloso record del mondo, il terzo. Ha realizzato così la doppietta 200-400 riuscita solo a tre nuotatrici nella storia dei Mondiali: la statunitense Shirley Babashoff, la tedesca dell’Est Heike Friedrich e la francese Laure Manaudou. Federica ha nuotato in 1’52"98, staccando di due secondi, pari a quattro metri, la statunitense Allison Schmitt, 1’54"96. Ha letteralmente polverizzato il record del mondo che aveva stabilito in semifinale: 1’53"67. Ha nuotato benissimo. E’ passata in 27"34 ai 50, quarta, ha preso la testa nella seconda vasca, virando in 55"60 a metà gara e poi ha incrementato il suo vantaggio, facendo esplodere la vasca di entusiasmo. Ha vinto con un margine amplissimo. Con una distribuzione dello sforzo eccellente: 27"34, 28"26, 28"78 e 28"60 le sue quattro vasche.

COMMOZIONE — Per l'Italia è il quarto successo della rassegna continentale dopo quelli di Valerio Cleri (25 km di fondo), Federica Pellegrini (400 sl) e Alessia Filippi (1500 sl). "Ho pianto - dice la Pellegrini a caldo - anche oggi, un quarto d'ora prima di fare la gara. Mi sento stanca, un po' di debolezza dopo così tante gare. Mi sorprendo, mi sorprendo di me stessa, avrei firmato se me l'avessero detto perché pensavo di fare al massimo un decimo meno di ieri. Domani metterò anima e corpo per la staffetta, ma per quest'anno le mie gare singolo finiscono qui. Non riesco mai a esultare come vorrei, ma forse non è nel mio carattere". La commozione della fuoriclasse continua anche dopo la premiazione: "E' una favola di cui non capisco ancora niente, mi ha chiamato anche il presidente del Consiglio. Spero di avere fatto divertire il pubblico, ma penso proprio di sì".

LA MIGLIORE DI SEMPRE — La commozione diventa qualcosa di diverso in conferenza stampa. "Sono la migliore atleta italiana di sempre - dice Federica -. Lo dico senza falsa modestia, e non credo ci siano più dubbi come quelli che c'erano qualche record del mondo fa. Dopo il primato stabilito oggi, sono arrivata a 10 mondiali prima dei 21 anni. Ho vinto un oro olimpico e due medaglie iridate qui, perciò penso davvero di esserlo. Dopo queste gare sono distrutta fisicamente e psicologicamente. I tempi che ho fatto qui a Roma hanno davvero sorpreso anche me: ho lavorato molto sui 400, ma non avrei mai pensato di poter scendere sotto i 4', così come non pensavo di andare così veloce sui 200. Battere gli uomini? Ancora no, ma posso avvicinarmi".

Claudio Gregori

Fonte: gazzetta


13/10/2009 14:17
 
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E' morto Alberto Castagnetti
Pellegrini: "Sono sconvolta"

Il c.t. della Nazionale italiana di nuoto si è spento a 66 anni: l'8 settembre era stato operato al cuore. Per stargli vicino Federica aveva rinunciato al suo viaggio negli Stati Uniti programmato da tempo: "In questo momento non ho parole"

MILANO, 12 ottobre 2009 - È morto Alberto Castagnetti, commissario tecnico della Nazionale italiana di nuoto: l'8 settembre era stato sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore, programmato da tempo. Castagnetti è deceduto nella sua abitazione di Albizzano, frazione di Negrar (Verona). La moglie Isabella era uscita e, al rientro in casa, lo ha trovato morto. Il ct del nuoto azzurro lascia quattro figli (due dal primo e due dal secondo matrimonio). Alberto Castagnetti era nato a Verona il 3 febbraio 1943. Da atleta - stileliberista e staffettista di buon livello - partecipa ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e ai Mondiali di Belgrado 1973, conquista numerosi titoli italiani con le staffette e si piazza secondo nei 100 stile libero ai Campionati Assoluti di Napoli nel 1969. Nei Giochi del Mediterraneo del 1971 a Smirne partecipa all'argento dell'Italia nella 4x100 sl.

C.T. DAL 1987 — Commissario tecnico della Nazionale Italiana di Nuoto ininterrottamente dal 1987, ha allenato nel passato campioni del calibro di Giorgio Lamberti, Roberto Gleria, Marcello Guarducci e Domenico Fioravanti. Grazie alla sua conduzione l'Italia del Nuoto ha arricchito il medagliere olimpico con 4 ori, 2 argenti e 7 bronzi, diventando così una delle più rilevanti potenze mondiali. Nel quadriennio che ha portato alle Olimpiadi di Pechino è cresciuta la striscia di risultati importanti sotto la sua direzione tecnica: dal primo storico oro olimpico al femminile di Federica Pellegrini nei 200 sl al doppio titolo mondiale di Filippo Magnini nei 100 sl; dai record mondiali della Pellegrini nei 200 sl e 400 sl, al primo oro europeo donne a Budapest 2006 nei 400 misti di Alessia Filippi, che stabilisce anche il record europeo nei 1500 sl: dalle 60 medaglie internazionali (4 alle Olimpiadi, 5 ai Mondiali, 10 ai Mondiali in vasca corta, 21 agli Europei e 20 agli Europei in vasca corta) di Massimiliano Rosolino al prestigioso primato continentale della 4x200 sl 'rosà. Il post-Giochi Olimpici 2008 è ripartito con ancora grandi soddisfazioni per Castagnetti, il ct più vincente del nuoto italiano. Il 2009, l'anno del Mondiale di Roma, prosegue con i successi di Federica Pellegrini (oro nei 200 e nei 400 sl) e Alessia Filippi (bronzo negli 800). L'8 settembre scorso Castagnetti si era sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore. Per stargli vicino Federica Pellegrini aveva rinunciato al suo viaggio negli Stati Uniti programmato da tempo.

FEDERICA: "SONO SCONVOLTA" — "Sono scioccata, è una notizia che mi lascia sconvolta". Questo il primo commento della campionessa olimpica Federica Pellegrini, che ha appreso della morte del commissario tecnico del nuoto azzurro e suo allenatore Alberto Castagnetti mentre era in compagnia del fidanzato Luca Marin. "La notizia - ha detto, molto emozionata, la Pellegrini - si è rincorsa come un tam tam e in questo momento non trovo le parole". Castagnetti è morto nella sua abitazione ad Albizzano, una frazione di Negrar (Verona). Profondo cordoglio e dolore anche allo Sport Interclub di Albizzano, una sorta di seconda casa per il ct, dove tornava sempre dopo i successi ottenuti dal nuoto azzurro e ogni volta era accolto in modo trionfale.


"ADDIO ALBERTO" — "Sono choccato, incredulo, fatico a trovare le parole. In questo drammatico momento il mio primo pensiero è rivolto alla famiglia, alla quale a nome dello sport italiano porgo le più sentite condoglianze". È il primo commento del presidente del Coni Gianni Petrucci, appresa la notizia della morte del ct azzurro di nuoto Alberto Castagnetti. "Poi non è un mistero che Castagnetti era una persona che stimavo come uomo e come tecnico. Non sono io a dover ricordare i suoi successi e le medaglie che ha regalato allo sport italiano, che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo perso un campione al quale tutti dobbiamo riconoscenza per le emozioni che ci ha regalato. Addio Alberto, ci mancherai".

"E' STATO UN GENIO" — "Mi mancherà non tanto il tecnico quanto l'uomo. Castagnetti era una persona con la quale era piacevole conversare di tanti argomenti, non soltanto di sport". Lo ha dichiarato il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi: "È stato un genio da Commissario Tecnico - sottolinea Pagnozzi - e ci ha fatto gioire come nessun altro nella storia del nuoto. Avevamo tanti progetti per il futuro, tante idee da sviluppare. Con la sua improvvisa scomparsa, Alberto lascia un vuoto incolmabile nel Coni, nella Federazione, nei suoi atleti. E noi che gli abbiamo voluto bene ci sentiamo tutti più soli".

IL RICORDO DI ROSOLINO — "Questo è uno dei giorni più brutti della mia carriera. Ho perso medaglie importanti, finali olimpiche ma mai ho sentito un vuoto così, un senso di abbandono. Ho perso un amico, una persona verso la quale nutrivo una grandissima stima. La scomparsa di Alberto lascia un vuoto enorme in tutti noi. Personalmente porterò sempre un ricordo vivo di una persona con la quale c'era un continuo confronto. Alberto era molto esigente, ma era una persona che ti dava tutto e dalla quale ho sempre cercato di prendere esempio. Era un duro, era l'allenatore dei duri e lo è stato fino all'ultima vasca. Ci siamo visti qualche giorno prima della sua operazione - aggiunge il nuotatore napoletano - l'ho sentito dopo l'intervento. Mai avrei immaginato cosa sarebbe accaduto".

gasport

Fonte: gazzetta


13/10/2009 14:25
 
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Federica disperata
ha perso la sua guida

La morte di Castagnetti ha gettato nello sconforto l'olimpionica che di lui diceva: "Con lui ogni traguardo è raggiungibile". Ora dovrà imparare a fare senza il tecnico veronese, scomparso ieri a 66 anni, che però le ha già indicato strada e traguardi fino ai prossimi Giochi

MILANO, 13 ottobre 2009 - "Federica è disperata per la morte del suo allenatore Alberto Castagnetti: i suoi genitori l'hanno raggiunta a Verona per starle vicino". È quanto si è appreso stamani presso la piscina Serenissima di Mestre dove lavora Cinzia Leonello, madre della campionessa di nuoto Federica Pellegrini. «Alberto Castagnetti è il migliore del mondo. Nella sua autobiografia ("Mamma posso farmi il piercing") di lui scriveva: "Con lui ogni traguardo è raggiungibile. Mi mette serenità. Sa farmi ridere. Sa farmi star bene. Sa farmi tirare fuori il massimo".

Un amico e consigliere per lei, ma anche un autentico monumento dello sport azzurro. Senza timore di esagerare, Alberto è stato "il nuoto azzurro" degli ultimi 22 anni, da quel 1988 che gli riservò il ruolo di c.t. Ma il personaggio, esplosivo, colto, preparatissimo, pungente, bon vivant, si era già fatto conoscere fin dagli anni 70. Atleta capace di tornare a nuotare a 24 anni e di stabilire a 29 il personale sui 100 sl, è stato il primo in Italia ad aprire una piscina privata, quella che poi è diventata il gioiello di Arbizzano, il primo a comprendere lo show business legato al nuoto, con i meeting organizzati chiamando gli americani che a quei tempi in Italia si potevano vedere solo in tv, il primo a concepire nuovi metodi di allenamento sulla scia del maestro Bubi Dennerlein e con il mito mai sopito degli Stati Uniti.

Nel 1986 la Leonessa Brescia gli affida il 17enne Lamberti e tre anni dopo Giorgio diventa il primo uomo italiano a stabilire un primato del mondo. "Senza infortuni, sarebbe stato Thorpe 10 anni prima", disse Castagnetti della sua prima stella. E oggi che lui non c'è più vogliamo ripercorrere le sue parole alla Gazzetta sull'ultima sua creatura, quella Fede che oggi dovrà reinventarsi senza di lui.


STORIA — "Per me solo Pelè è il più grande. Lei è entrata nella storia mondiale del nuoto, non si possono fare confronti con i campioni degli altri sport perché bisogna parametrare le diverse difficoltà che si hanno. Non so, quali difficoltà aveva un Dibiasi che si tuffava dalla piattaforma? O gli sciatori come la Compagnoni e Tomba? Io mi fermo al nuoto. Uno sport che ti massacra fisicamente e mentalmente, e Federica è stata bravissima a centrare i suoi obiettivi. Quindi per me è da storia del nuoto"

CONSIGLI — "Deve imparare a essere meno istintiva e più riflessiva, anch'io se dicessi tutto quello che penso... Fede ha bisogno di non fossilizzarsi mentalmente, di non rapportarsi con ciò che ha fatto. Deve restare tranquilla"

LONDRA 2012 — "Ai Giochi dovrà tentare di fare quello che non è riuscito a Roma: tre gare consecutive, o in alternativa puntare solo su 100 e 200, da costruire comunque passando sempre dai 400"

TRAGUARDO — "Io non sono appagato e pure lei: lo saremo quando ci sarà la conferma olimpica"

POPOLARITA' — "Combattere con la sua notorietà è l'altro problema, ma lei sa che non deve andare oltre la misura"

SQUADRA — "Ci sono giovani molto interessanti che stanno crescendo come la Scarcella, la Di Pietro, Giorgetti, Belotti, Maglia, Orsi, gli altri staffettisti. Vedrete: a Londra avremo una grande squadra"

UMILTA' — "Serve umiltà, ci sono atleti che fanno proclami, ma poi non ci sono riscontri nelle prestazioni: non si capisce che se si parla troppo, la gente si aspetta che vinci. E invece ci sono ragazzi che non riescono a entrare neanche in finale. Basta con i clamori"

gasport

Fonte: gazzetta


27/07/2011 23:35
 
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Pellegrini regina con dedica
"Agli squilibrati della 4x100"

Ai Mondiali di Shanghai secondo oro per Federica, dopo i 400 domina anche i 200 in 1'55''58. "Oltre al fisico oggi serviva anche la testa, è la mia gara, quella in cui sono nata e che mi regala le emozioni più grandi". Il tecnico Lucas: "Ho avuto la fortuna di allenare tre campionesse olimpiche che sono anche tre belle gnocche. E' importante"


Immensa Fede. Un altro oro, un altro bis: stavolta nella specialità della casa, i 200 sl: l’olimpionica azzurra trionfa con un altro atto di forza in 1’55"58, battendo l’australiana Kilye Palmer in 1’56"04 e la francese Camille Muffat in 1’56"10, mente annaspa al settimo posto l’olandese Heemskerk in 1’57"63 e ieri protagonista del miglior tempo (1’55"54). Un fantastico bis di quello di Roma riuscito a pochi nel mondo: Fede è la prima atleta nella storia a completare la doppietta in due edizioni iridate diverse.

Una schiacciante superiorità anche tattica: perché Federica, che è primatista mondiale in 1’52"98 (con i costumoni), ormai sa leggere a memoria questa gara e la affronta nelle situazioni più disparate, come qui dopo l’oro nei 400 sl e la rottura sentimentale con Luca Marin, con un allenatore francese (Philippe Lucas) che ora vorrebbe che Fede vincesse anche il terzo oro negli 800. Un recupero dal settimo posto nei 50 (27"62), diventato quinto 57"04 ai cento, e terzo ai 150 (1’26"18). Un’ultima vasca magistrale con una voglia di vincere inesausta e folle. Davvero una supersonica Federica. "Non potevo permettere che altre entrassero in casa mia" il primo commento della Pellegrini.

EMOZIONI E DEDICA — "Sono contentissima. Ho fatto la gara come dovevo - ha proseguito Fede - sono davvero felice. Oltre al fisico oggi serviva anche la testa, è la mia gara, quella in cui sono nata e che mi regala le emozioni più grandi". La veneta ha confermato anche la partecipazione alla staffetta 4x200 stile libero, escludendo gli 800: "Quella di oggi è stata l'ultima gara individuale della stagione. Ora penso alla staffetta" ha concluso. "La dedica? E' per quegli squilibrati della 4x100 stile libero". La più veloce delle gare di ieri era stata l'olandese Heemskerk, che è finita settima: "E' stato bene che si scoprisse in semifinale, un po' di esperienza ce l'ho".

FLIRT — E, puntuale, arriva anche il gossip, insieme al secondo oro. Finita la storia con Luca Marin, come certificato anche sul blog di Fede, adesso la nuova fiamma della Pellegrini sarebbe Filippo Magnini, il capitano azzurro. Per ora sono solo voci, ma la curiosità si accende per un presunto flirt con l'ex campione del mondo dei 100 metri stile libero che, se confermato, sarebbe di indiscutibile impatto mediatico.

LA MANO DI LUCAS — "Sono contento e sollevato". Philippe Lucas, dall'aria quasi imperturbabile, commenta così il trionfo di Federica Pellegrini. L'allenatore della campionessa veneta ha sottolineato che questa gara, a differenza dei 400, era più difficile. "L'avevamo visto ieri - dice - c'erano avversarie in grado di competere bene, ma avevamo studiato la gara e Federica ha fatto tutto quello che avevamo deciso. Tutto ha funzionato bene. Lei è una grande campionessa, non ci sono segreti, quando ho della 'merda' i risultati sono una 'merda', non sono un allenatore migliore di altri". Lucas conclude: "Ho avuto la fortuna di allenare tre campionesse olimpiche (Manaudou, Potec e Pellegrini, ndr.) che sono anche tre belle 'gonzesses' (gnocche). E' importante". Anche la Juve si è unita al coro di felicitazioni per l'impresa compiuta da Federica Pellegrini ai mondiali di Shanghai. La società torinese lo ha fatto in una nota sul proprio sito ufficiale dove si congratula con la campionessa di Spinea, grande tifosa dei bianconeri.

dal nostro inviato
Stefano Arcobelli


Fonte: gazzetta


30/07/2011 15:41
 
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SUPERSAGGIO
Settebello d'oro
Serbia affondata

Azzurri campioni del mondo: la squadra di Campagna in finale si impone dopo i tempi supplementari. Finisce 8-7 ( 6 pari dopo i regolamentari, con Tempesti e compagni rimontati). Poi il nostro portiere para un rigore, e Felugo segna il gol decisivo

Il Settebello sul tetto del mondo. Dopo aver detronizzato ai tempi supplementari i campioni uscenti. La grande Serbia si arrende all'agile Italia di un gol (decisivo segnato da uno dei leader, Maurizio Felugo) dopo due tempi supplementari e dopo una partita di incredibile intensità, giocata colpo su colpo, da un altro all'altro, con la squadra di Sandro Campagna prima davanti, poi ripresa e infine definitivamente avanti per un trionfo atteso dal 1994, quando in vasca Campagna e i suoi assistenti Pomilio e Attolino esaltavano l'Italia di Rudic, mentre oggi ad esaltare l'Italia di Campagna sono i Presciutti, gli Aicadi, i Figlioli e soprattutto il capitano Tempesti, un baluardo para rigori nei momenti topici della finale cui hanno assistito quasi tutti i nuotatori azzurri a cominciare dalla Pellegrini e Magnini. E' un oro stupendo maturato con un gruppo forte dentro, ben disciplinato, organizzato e sempre vincente nel torneo. Una squadra esemplare per uno sport che si rilancia come immagine e rinnova una grande tradizione.


Nella lunga rincorsa all'oro, l'Italia ha superato Sudafrica, Stati Uniti e Germania nel girone preliminare, la Spagna vicecampione del mondo nei quarti, la Croazia campione d'Europa in semifinale e infine la Serbia campione uscente. Insomma, un'impresa per la Nazionale del c.t. Sandro Campagna. Al suono dell'ultima sirena, tutti in acqua, poi sul bordo a festeggiare insieme a Filippo Magnini e all'Italnuoto. Maurizio Felugo piange, Francesco Attolico dalla panchina si gode lo spettacolo e chissà se ripensa ai sui trionfi, Alessandro Campagna e Amedeo Pomilio sono inzuppati. Anche sulle tribune si fa festa. Il pubblico cinese ha scelto l'Italia fin dall'inizio, solo i serbi sono in silenzio, consapevoli che a Shanghai si è aperto il nuovo ciclo della pallanuoto italiana.


IL CT — Siamo stati straordinari. Sono felice. È una vittoria epica, voluta da tutta la squadra". Sandro Campagna trattiene a stento l'emozione dopo l'oro conquistato dal Settebello. "Con compattezza, con il cuore, il coraggio e con l'atipicità della squadra abbiamo sopperito alle loro grandissime individualità", prosegue ai microfoni della Rai il c.t. azzurro: "Abbiamo strameritato. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, tutta la squadra dal primo all'ultimo componente deve esserlo. Oggi abbiamo dimostrato che quando c'è compattezza e coesione gli italiani non sono da meno a nessuno", aggiunge. Il c.t. neo-campione del mondo si sofferma su alcune fasi della sfida con i serbi: "È stata una partita aperta, giocata con i nervi e con il cuore. Tempesti (il portiere della nazionale, ndr) è stato grandioso. Con quei due rigori parati ha dato fiducia alla squadra", conclude Campagna.


TEMPESTI — "Siamo tutti felicissimi, è un momento meraviglioso, non avrei mai immaginato un'emozione così grande". Miglior portiere del torneo e leader indiscusso del Settebello, Stefano Tempesti si gode il titolo mondiale. "Abbiamo sofferto per anni, siamo rimasti sempre indietro - dice ai microfoni di RaiSport -, ma questo Mondiale è strameritato. Onore alla Serbia, che è fortissima, ma abbiamo una grande squadra, un grande allenatore, un grande staff, una grande Federazione". Tempesti, con i suoi interventi, è stato decisivo come al solito, vedi i due rigori parati. "Sono riuscito a rimanere sereno e trasmettere questa tranquillità alla squadra, oggi era difficile batterci - assicura - Le critiche negli anni scorsi? In parte erano giustificate, perché avevamo smarrito la via e non abbiamo dato quello che potevamo, ma in pochissimo tempo Campagna ha costruito un gruppo fortissimo dal punto di vista mentale che ha saputo sopperire a qualche carenza fisica, ci ha tenuto uniti nei momenti più stressanti e difficili di questo Mondiale".


L'UOMO GOL — "L'abbiamo vinta 4 o 5 volte questa partita, non ce la volevano far vincere". È il commento rilasciato ai microfoni Rai da Maurizio Felugo dopo la medaglia d'oro vinta dall'Italia. "In questo momento - spiega l'azzurro - non riesco a non pensare a quello che abbiamo fatto in questi anni".

Serbia-Italia 7-8 dts (0-1, 2-1, 1-3, 3-1; 1-2; 0-0)

MARCATORI: 1'43" Gallo, 9'42" Prlanovic, 12'20" Cuk, 16'33" Aicardi, 18'56" Filipovic s.n., 19'40" Aicardi s.n., 21'36" Figlioli s.n., 23'38" Presciutti s.n., 25'47" Udovicic, 26'29" Presciutti, 28'00" D. Pijetlovic s.n., 29'25" Filipovic rig., 36'17" Aicardi, 36'45" Nikic s.n., 38'25" Felugo.
SERBIA: Soro, Avramovic, Gocic, V. Udovicic, Cuk, Pijetlovic, Nikic, Aleksic, Radjen, Filipovic, Prlanovic, Mitrovic. N.e. G. Pijetolovic. All. D. Udovicic.
ITALIA: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Figari, Gallo, Presciutti, Fiorentini, Aicardi, Deserti. N.e. Pastorino. All. Campagna.
ARBITRI: Tulga (Tur) e Koganov (Aze).
NOTE: s.n. Serbia 15 (3 gol); Italia 12 (3); usc 3. f. Deserti 24'39", Aleksic 26'08", Gitto 35'09", amm. Campagna; espulso Pastorino per proteste.
Altri finali - 3° posto: Croazia-Ungheria 12-11; 5° posto: Usa-Spagna 15-10; 7° posto: Montenegro-Germania 8-5.

Stefano Arcobelli

Fonte: gazzetta


01/05/2012 23:57
 
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SUPERSAGGIO
Dale Oen muore a 26 anni
Fatale un arresto cardiaco

L'iridato dei 100 rana a Shanghai è stato trovato senza vita a Flagstaff, in Arizona, dove si stava allenando


Tragedia nel mondo del nuoto: il norvegese Alexander Dale Oen è morto a 26 anni. L'iridato dei 100 rana a Shanghai, argento all'Olimpiade di Pechino, è stato trovato senza vita a Flagstaff, in Arizona, nella sua stanza, tra pavimento e vasca da bagno. Lo riportano i media di Oslo. Il ritrovamento è avvenuto ieri alle 19.50: il compagno di stanza ha bussato ma non ha ricevuto risposta. Immediati i soccorsi del medico della nazionale, l'ambulanza è arrivata dopo 6 minuti ma Oen è stato dichiarato morto alle 21, in ospedale. Gli è stato fatale un arresto cardiaco, anche se il Flagstaff Medical Center non ha voluto fornire ulteriori dettagli.

CAMPIONE DEL MONDO — Dale Oen era una delle grandi speranze norvegesi di conquistare una medaglia ai Giochi di Londra 2012 e si stava allenando in altura a Flagstaff per preparare l'evento. Lo scorso anno, la sua medaglia d'oro mondiale era arrivato in un momento molto diffiicile per una Norvegia in lutto dopo il massacro di 77 persone compiuto a Utoya dal fanatico di estrema destra Anders Behring Breivik.

IL LUTTO — "La Norvegia ha perso un eroe dello sport". Arrivano dal primo ministro Jens Stoltenberg le condoglianze del paese per la morte di Dale Oen. "Questo giorno - ha detto il premier, secondo Aftenposten - è oscurato dalla tragica notizia. Un piccolo paese ha perso un grande atleta. Il mio pensiero va alla famiglia".

Gasport

Fonte: gazzetta


22/05/2012 21:48
 
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Muoiono sempre più giovani questi sportivi.... eh si che sono tenuti sempre sotto costante controllo da medici di ogni tipo...





06/12/2015 15:21
 
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Nuoto, Europei vasca corta: sì! Pellegrini ancora regina nei 200 sl

Quinto titolo continentale nella specialità per Federica,
che chiude la pratica nell'ultima vasca chiudendo, a 10 anni dalla prima vittoria, in 1'51"89.
Battute la russa Veronila Popova e l'olandese Femke Heemskerk


Federica Pellegrini monumentale: ancora d'oro per una cinquina clamorosa nei 200 stile libero dieci anni dopo il trionfo iniziale a Trieste. Gara da manuale con sorpasso decisivo all'olandese Femke Heemakerk ai 175 metri ed una vasca finale da 28"15 con cui ha tagliato il traguardo tondo delle 40 medaglie in carriera.

CHE TEMPO! — Un 1'51"89 persino migliore del titolo di due anni fa a Herning, quando a bordo vasca c'era Lucas e adesso allena l'olandese Femke Heemskerk che tocca di bronzo in 1'52"81, con la russa Veronila Popova d'argento in 1'52"46, mentre Chiara Masini Luccetti si migliora ancora, sesta in 1'56"48. Un oro per tornare a sentire l'inno tutto per se' e per dire al mondo che Fede non molla neanche il titolo continentale. "Sono felice per me, per Matteo che mi allena e non me l'aspettavo di andare cosi' forte". I suoi passaggi sono di 26"46, 55"01' e 1'23"74.

"CHE SODDISFAZIONE" — "Aver migliorato un secondo il mio tempo di due anni fa è una bella soddisfazione. Matteo mi ha detto: hai fatto una gara un po' guardinga! E' la mia gara, ho cercato di provare accelerazione nell'ultimo 50 ci sono riuscita anche questa volta. Per me ha significato riuscire a migliorare in vasca corta la vasca più difficile per me, passo avanti tecnico e nella forza della nuotata. Vuol dire che stiamo andando sulla rotta giusta. Non dico nient'altro.... Puntare a 1'54" in vasca lunga? Stiamo lavorando per quello, nei 200 sarà sicuro gara veloce, allora dovrò nuotare i miei miglior tempi in tessuto".

Stefano Arcobelli

Fonte: gazzetta


27/07/2017 00:13
 
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SUPERSAGGIO
Nuoto, Mondiali: Fede nella leggenda: è oro!
Settima medaglia mondiale di fila

Fede compie un’impresa che rimarrà nella storia:
conquista l’oro in 1’54”73 con un’ultima vasca strepitosa.
Battuta la Ledecky. Fede: “Sono gli ultimi 200 stile della mia carriera”


Sensazionale! Federica Pellegrini d’oro, ancora d’oro, per sempre d’oro. Ha battuto Katie Ledecky, la cannibale imbattibile. Un evento incredibile. Mostruosa Pellegrini da 1’54”73. Fenomenale davanti all’americana da 1’55”18 e davanti a Emma McKeon che le rovinò l’Olimpiade lasciandola quarta per 20 centesimi e qui autrice di 1’55”18. Insieme d’argento l’americana e l’australiana, e con la russa Popova quarta in 1’55”26. Cosa ha fatto Fede! Ha rivinto l’oro nei 200 stile libero, la gara del cuore con questi passaggi da 27”22, 56”41, 1’25”91. La gara perfetta, quarta ai 100, e poi in progressione verso il titolo come a Roma 2009, a Shanghai 2011, sempre sul podio da quando esiste, da quando gareggia ai Mondiali, nel 2005. A quasi 29 anni, che compirà il 5 agosto, realizza una delle più grandi storie dello sport azzurro, non solo da prima donna capace di salire sette volte su sette ininterrottamente sul podio. E ha rovinato anche il Mondiale della Ledecky, 20 anni, che mai prima aveva perso una gara, nè ai Giochi nè ai Mondiali. Un’impresa da annali. Preparata nel silenzio con Matteo Giunta, in altura prima di arrivare qui. In tribuna anche Giovanni Malagò, presidente del Coni. A premiare Fede è proprio il capo dello sport italiano, che la volle portabandiera. La Fina stravolge il protocollo - evento mai successo prima - e consente a Federica di farsi dare la medaglia più bella dal suo presidente per sempre, mentre dalla tribuna sale un “Fede, Fede” prima dell’inno.

L'ADDIO AI 200 SL — A fine gara l’addio alla gara che l’ha resa grande: "L’importante era vincere medaglia, ma nella vita non si sa mai, questi però sono gli ultimi 200 metri della mia carriera. Farò adesso un percorso agonistico diverso, sono in pace con me stessa. Non me ne sto rendendo conto, non lo so ancora cosa è successo. Neanche io avrei puntato sulla medaglia d’oro".

SCOZZOLI SESTO CON RECORD — Nei 50 rana Fabio Sozzoli è sesto con record italiano migliorato di 5 centesimi: il quasi ventinovenne romagnolo tocca in 26”91 nella gara dominata da Adam Peaty, il britannico che in batteria e semifinale aveva realizzato il record del mondo abbattendo il muro dei 26” e stavolta si ferma a 25”99, appena 4 centesimi di più, per vincere il suo secondo oro sul brasiliano Gomes Junior da 26”52 e sul sudafricano Cameron Van der Burgh in 26”60, sotto il podio l’altro brasiliano Felice Lima in 26”78. La medaglia per Fabio è a 3 decimi, ma lui a Shanghai fu argento. “Sono contento - dice Fabio -, ho migliorato il tempo di ieri e la posizione, sono soddisfatto, riconfermarsi e nuotare sotto 27” è ottimo. Ho sempre affrontato tutto con molta serenità e massimo impegno. Facciamo quello che ci piace di più. Lo ha dimostrato Federica, dalle cadute ci si può rialzare. Sono andato avanti quando continuavo a peggiorare, andiamo avanti finché il fisico regge e gli stimoli sono al 100%.”.

LE CLOS “ITALIANO” D'ORO — Nel trionfo di Chad Le Clos, olimpionico a Londra 2’12, c’è un po’ d’Italia perché la guida è italiana, di Andrea Di Nino al quale il sudafricano si è affidato dopo le delusioni d’argento di Rio. Chad, 25 anni, domina la gara dal primo metro passando sotto il mondiale -20 centesimi dal mondiale di Phelps (24”56), poi viaggia a 53”21, 1’23”30 e tocca d’oro in 1’53”33 battendo il trentunenne ungherese Laszlo Cseh in 1’53”72, iridato a Kazan 2015, e il nipponico Daiya Seto in 1’54”21, sotto il podio anche l’altro ungherese Kenderesi in 1’54”73.

VENDRAME OUT — Ivano Vendrame è eliminato dalle semifinali dei 100 in 48”71, confermando il tempo della batteria. Il più veloce è il nero Mehdy Metella in 47”65 sull’americano Caeleb Dressel 47”66 e sull’altro americano, olimpionico 2012, Nathan Adrian in 47”85, con l’australiano Cameron McEvoy quarto in 47”95.

DELFINO PIROZZI — Stefania Pirozzi è 11a in 2’08”62 nelle semifinali dei 200 farfalla che vedono la tedesca Franziska Hentke prima in 2’06”29 sulla cinese Yilin Zhou da 2’06”63 e l’olimpionica in carica, la spagnola Mireia Belmonte in 2’06”71. Ha rinunciato la bolognese Ilaria Bianchi che aveva ottenuto il 13° tempo per concentrarsi sulla staffetta mista uomini-donne, del resto i 200 non sono la sua gara.

TURRINI MISTIi — Federico Turrini ha chiuso col 14° tempo ma in 1’59”56 la semifinale dei 200 mx, segno che è in forma in vista dei 400 misti di domenica a caccia di una finale iridata mai conquistata. Il più veloce è l’argento olimpico americano Chase Kalisz in 1’55”82 sull’olimpionico nipponico Kosuke Hagino. Dice Turrini: “Sono davvero contento, sotto i due minuti per la prima volta in stagione, nell’appuntamento clou è una bella soddisfazione. Mi riempie di orgoglio, mi sono divertito. Non avevo niente da chiedere in questa semifinale. Obiettivo riuscito. Ora bisogna tenere concentrazione per tre giorni per i 400, il livello è altissimo”.

ANCORA FEDE — Infine Federica Pellegrini torna in acqua per dare un contributo alla staffetta mista uomini-donne, che è stata promossa olimpica e ottiene un 8° posto in 3’46”33 con Matteo Milli a dorso in 54”24, Nicolò Martinenghi a rana 59”61, Ilaria Bianchi a farfalla in 57”25, e Fede in 55”23. L’oro va agli Usa con record mondiale di 3’38”56 (prec. 3’40”28 bat., Grevers 52”32, King 1’04”15, Dressel 49”92, Manuel 52”17); 2a Australia 3’41”21 (Larkin 53”11, Cave 59229, McKeon 56”61, B.Campbell 52”30); terzi Canada (Masse 58”22, Funk 59”14, Oleksiak 56”18, Kisil 47”71) e Cina (Jia Xu 52”37, Zibei Yan 58”98, Yufei Zhang 56”98, Menghui Zhu 52”92) 3’41”25; 8. ITALIA 3’46”33 (Milli 54”24, Martinenghi 59”61, Bianchi 57”25, Pellegrini 55”23).

Stefano Arcobelli

Fonte: Gazzetta dello Sport


27/07/2017 00:13
 
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Sarà l'ultimo ? Dopo la grande vittoria il grande annuncio: cambierà disciplina, vorrà dedicarsi alle gare in velocità.


30/07/2017 23:07
 
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Nuoto, Mondiali: Paltrinieri, uno sprint lungo 1500 metri: il re resta lui

L'olimpionico di Carpi non si lascia intimidire dalla pressione dell'ucraino Romanchuk e bissa l'oro iridato.
Quarto Detti che chiude la rassegna iridata con due medaglie: "Ha vinto l'intelligenza"


Budapest oggi è tutta Rossa e Azzurra. Dopo il trionfo della Ferrari, Gregorio Paltrinieri si conferma campione dei 1500. Il gemello Gabriele Detti è solo 4°, preceduto dall'ucraino Romanchuk e dall'australiano Horton. In testa dall'inizio alla fine il 22enne carpigiano chiude in 14'35"85. «Il numero uno sono io» ha gridato al mondo, dopo essersi aggiudicato la lotta spalla a spalla con l'ucraino Mykhailo Romanchuk, 20 anni, che si è allenato con lui a Ostia e che per oltre un chimoletro ha sognato di fare scacco matto al re.

È l'oro bis di Greg. Paltrinieri resta re delle 30 vasche, della gara più dura, pesante, massacrante. Dà un pugno sull'acqua dopo aver vinto finalmente la resistenza di Romanchuk che chiude in 14'37"14. Mack Horton sale sul podio in 14'47"70 lasciando di legno Gabriele Detti, in 14'52"07. Non c'è il record, ma Paltrinieri ha fatto vacillare sia quello mondiale di Sun Yang (14'31"02 del 2012) che il suo europeo di 14'34"04 di un anno fa. L'importante è che la conferma più difficile sia arrivata.

LA GARA — Dopo Rio non era facile per l'imbattuto campione di Carpi, 22 anni, un vero fenomeno di resistenza e di continuità. Ai 400 è passato in 3'50"62, agli 800 in 7'45"57 e ai 1200 in 11'40"74, nuotando testa a testa con il fortissimo ucraino dal quale non è riuscito a liberarsi mai se non ai 1300 metri, quando Greg ha messo a distanza di sicurezza l'oro, il trionfo. Peccato per il quarto posto di Gabriele, oro negli 800 e bronzo nei 400 sl, ma anche affaticato dalle vasche della 4x200. Greg si conferma campione del mondo come in Italia hanno saputo fare solo Filippo Magnini e Federica Pellegrini prima di lui. Gabriele ha nuotato due secondi in più rispetto alla batteria, Gregorio ha ripetuto il tempo dell'oro olimpico 15'34"57. "Ho finito la benzina - dice Detti - mi dispiace per il quarto posto, ma ci ho provato e nel finale non ne avevo più".

COMMENTO — "Sono contento - le sue parole a Rai Sport appena terminata la gara -. È stato difficile perché sapevo che Misha (l'ucraino Romanchuk, ndr) mi sarebbe stato incollato. Dopo gli 800 non volevo fare un'altra gara negativa, ho cercato di nuotare meglio fin dall'inizio. Ha vinto l'intelligenza, con tanti strappi in mezzo, poi ai 1200 metri ho messo giù la testa e ho tirato diritto ma ero stanco morto".

CAVALLO DI RAZZA — La "sua" finale, la finale di Greg, doveva aiutarlo a metabolizzare la sconfitta negli 800, comunque di bronzo. Nella batteria di ieri mattina, quindi Greg non ha voluto esagerare, sprecare inutili energie visto che l'oro era in palio solo stasera. All'uscita dalla batteria, vinta da Romanchuk, Greg e Gabri sono stati supportati dallo staff per quella che Stefano Morini chiama "dieta di recupero", e che prevede anche scioglimento in acqua col ghiaccio. Muscoli sotto controllo, testa pure, col Moro in costante contatto con lo psicologo Paolo Benini: "Le risposte sono ottime". E così il "cavallo di razza che alza sempre l'asticella, e trasforma le pressioni in prestazioni ottime" per continuare l'imbattibilità nei grandi eventi non ha tradito. E Budapest all'improvviso è provincia di Modena, Emilia, Italia.

Stefano Arcobelli

Fonte: Gazzetta dello Sport


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