NEW YORK, 29 ottobre 2007 - Tutto pronto per l’attesissima sfida di domenica prossima: Colts e Patriots vincono senza problemi e mantengono la propria imbattibilità in vista dello scontro diretto in programma a Indianapolis.
Carolina-Indianapolis 7-31
Dura un tempo, il primo, il sogno di Carolina di fare lo sgambetto alla prima della classe. Nella ripresa, infatti, Peyton Manning e compagni si rimboccano le maniche, segnano 21 punti consecutivi e vanno a vincere in scioltezza. Manning lancia per 255 yard mentre il running back Joseph Addai corre per 100 yard e firma due mete.
New England-Washington 52-7
Devastanti Patriots. Tom Brady e compagni in questo momento sembrano davvero di un altro pianeta rispetto a tutte le altre squadre della Nfl, esclusi, forse, i Colts. Brady non solo lancia per 306 yard e mette a referto tre touchdown, ma non contento segna anche due mete su corsa. La difesa, invece, fa vivere un pomeriggio lunghissimo al malcapitato Jason Campbell il quale incappa in tre fumble e deve subire tre sack.
Chicago-Detroit 7-16
I Lions, abbonati alle delusioni negli ultimi anni, continuano a sorprendere e conquistano contro i Bears la loro quinta vittoria della stagione. Ottima la prova della difesa di Detroit che mette sotto costante pressione il quarterback di Chicago Brian Griese il quale incappa in quattro intercetti.
St. Louis-Cleveland 20-27
St. Louis almeno ci mette la buona volontà ma serve a poco. Nemmeno contro Cleveland, infatti, arriva il primo successo della stagione per i deludentissimi Rams. Continuano i progressi, invece, per il quarterback dei Browns Derek Anderson il quale lancia per 248 yard e mette a referto tre touchdown.
Miami-New York Giants 10-13
Diluvia su Wembley così il tanto atteso incontro in scena a Londra (per la prima volta nella storia la Nfl esce per una gara di regular season dai confini nordamericani) perde spettacolarità. Miami lotta ma deve arrendersi davanti ai Giants nonostante la giornata poco felice in regìa di Eli Manning: 8/22 per sole 59 yard.
Minnesota-Philadelphia 16-23
Dopo un inizio di stagione non trascendentale Donovan McNabb fa vedere contro i Vikings di essere vicino alla forma migliore. Il qb di Philadelphia trascina gli Eagles al successo disputando la sua migliore gara dell’anno: 23/36 per 333 yard e un td.
Cincinnati-Pittsburgh 13-24
Cincinnati non riesce a rallentare Willie Parker e gli Steelers così conquistano un importante successo in trasferta. Il running back di Pittsburgh fa impazzire la difesa dei Bengals e alla fine chiude con 126 yard su corsa e una meta.
Tennessee-Oakland 13-9
Torna Vince Young, reduce da un problema muscolare, ma il qb dei Titans fa tantissima fatica e lancia per sole 42 yard. Ci pensa però la difesa di Tennessee a mettere la museruola al confusionario attacco di Oakland e i padroni di casa così, pur giocando una partita deludente, riescono a centrare il successo.
Tampa Bay-Jacksonville 23-24
Jeff Garcia facilita il compito del suo collega Quinn Gray, alla prima apparizione da titolare nella Nfl, incappando in tre costosi intercetti. Jacksonville approfitta degli errori di Tampa Bay e fa il suo derby del nord della Florida.
New York Jets-Buffalo 3-13
Buffalo mette il sigillo sul match grazie alla straordinaria meta di 85 yard a 3'38" dalla sirena confezionata sull’asse JP Losman-Lee Evans. Ennesima performance deludente per il quarterback newyorchese Chad Pennington che, dopo la prova fornita con i Bills, potrebbe aver definitivamente perso il posto da titolare.
San Diego-Houston 35-10
Settimana difficilissima per tutti gli abitanti di San Diego e per molti giocatori alle prese con i grossi problemi conseguenti ai devastanti incendi che hanno circondato la città . Dopo molte discussioni si gioca al Qualcomm Stadium e c’è anche il governatore Arnold Schwarzenegger ad applaudire i Chargers che dominano i Texans.
San Francisco-New Orleans 10-31
Terzo successo consecutivo per i Saints che sembrano aver messo alle spalle il loro deludentissimo inizio di campionato. New Orleans, trascinata dal miglior Drew Brees della stagione (31/39 per 336 yard e quattro td), distrugge i 49ers.
Simone Sandri

Lanci, ricezioni e violenti placcaggi... eseguiti da splendide ragazze in biancheria intima. E’ il sogno di tutti gli appassionati di football americano. Negli Stati Uniti, lo hanno realizzato. La prima edizione del Lingerie Bowl, si è tenuta nel 2004, durante l’intervallo del Superbowl. Mentre il Superbowl era (ed è ancora) visibile in chiaro, i produttori hanno deciso di trasmettere il Lingerie Bowl in pay-per-view confidando che milioni di uomini sarebbero stati disposti a pagare per vedere delle meravigliose modelle che giocano a football. Avevano ragione! Il Lingerie Bowl ha avuto un successo tanto grande da essere replicato ogni anno. C’è chi sostiene che il Lingerie Bowl dovrebbe essere l’attrazione principale ed il Superbowl andrebbe relegato nell’intervallo.

In origine, le squadre che partecipavano al Lingerie Bowl erano solo due: Dream ed Euphoria. Le ragazze venivano selezionate in base alla loro bellezza ed alla volontà di giocare sul serio. Ben sapendo della grande passione degli americani per ogni genere di combattimento, i produttori avevano imposto alle ragazze di mettere tutta la loro energia nei placcaggi, anche se questo poteva significare mandare in ospedale l’avversaria. Infatti, sul manifesto del primo Lingerie Bowl erano ben visibili le parole Full Contact (contatto pieno). Anche per merito di questo realismo, gli americani si sono tanto appassionati al Lingerie Bowl che i produttori hanno voluto trasformarlo in un torneo con quattro squadre: Los Angeles Temptation, New York Euphoria, Dallas Desire e Chicago Bliss.

Prima si svolgono le eliminatorie, poi le due squadre più forti si affrontano al Lingerie Bowl. In questo modo, le partite da vendere al pubblico aumentano. Nel 2008, altre quattro compagini si uniranno alla Lingerie Football League: Atlanta Steam, Las Vegas Sin, Miami Caliente e San Francisco Seduction. Nel corso degli anni, hanno giocato nel Lingerie Bowl supermodelle come Angie Everhart, Nikki Ziering e Joanna Krupa, dive del wrestling come Christy Hemme, la pornostar Jenna Jameson e molte ragazze desiderose di farsi conoscere. Anche gli uomini hanno un ruolo di spicco nella promozione del Lingerie Bowl. Come presentatore è stato scelto Michael Buffer, popolarissimo volto del pugilato che annuncia gli incontri urlando “Let’s get ready to rumble” (prepariamoci alla rissa). La foto del mitico quarterback Jim McMahon, vincitore di due Superbowl (con i Chicago Bears ed i Green Bay Packers), è in bella mostra sul sito ufficiale del Lingerie Bowl.

Per non parlare dell’icona del basket Dennis Rodman, che è stato nominato presidente della LFL. Evidentemente, vincere cinque titoli NBA, recitare con Jean Claude Van Damme, diventare un protagonista del wrestling, scrivere la sua autobiografia “Bad as I wanna be” (cattivo come voglio essere), non era abbastanza per lui. Ci volevano le modelle che giocano in lingerie, per farlo sentire realizzato. Il prossimo appuntamento con il Lingerie Bowl è per il 3 febbraio 2008, a Phoenix (Arizona), sempre nell’intervallo del Superbowl, e lo hanno pubblicizzato come “The Ultimate Catfight” (il perfetto combattimento fra gattine).



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(AGM-DS) - 20/11/2007 9.22.41 - (AGM-DS) - Milano, 20 novembre - Nel Monday night della NFL, si ritrovano i Denver Broncos: battuti i Tennessee Titans 34-20. Con un Jay Cutler tirato a lucido e un Glenn Martinez imprendibile, e capace di realizzare una meta da 80 yard. Ad aprire la gara, invece, e` stato Brandon Stokley su lancio di Cutler. Proprio quest`ultimo, a fine gara, ha commentato cosi` la prestazione della squadra: `In attacco abbiamo fatto grandi cose, sono stato toccato a malapena`.

Da segnalare anche la prestazione del `rookie` Andre Hall, capace di convertire in touchdown dopo una corsa da ben 62 yard. Con questo risultato, i Denver Broncos salgono in vetta alla AFC West.





www.datasport.it

(ANSA) - NEW YORK, 26 NOV - Continua la marcia vincente di New England, ancora imbattuta dopo 11 partite in Nfl. Battuta Philadelphia per 31-28. Gli altri risultati: Cincinnati-Tennessee 35-6; Cleveland-Houston 27-17; Jacksonville-Buffalo 36-14; Oakland-Kansas City 20-17; Minnesota-NY Giants 41-17; Seattle-ST. Louis 24-19; Tampa Bay-Washington 19-13; New Orleans-Carolina 31-6; San Francisco-Arizona 37-31 (dts); San Diego-Baltimora 32-14; Chicago-Denver 37-34 (dts).

(ANSA) - MIAMI, NOV 26 - Il difensore dei Washington Redskins, Sean Taylor, e' stato ferito ad una gamba con un colpo d'arma da fuoco. Secondo una prima ricostruzione, Taylor, 24 anni, era in casa sua con degli amici, quando ha sentito qualcuno introdursi furtivamente nell'abitazione. Arrivato davanti alla porta sul retro, gli intrusi avrebbero esploso il colpo e sarebbero scappati. Il giocatore e' stato trasferito d'urgenza al Jackson Memorial Hospital di Miani.

Sean Taylor, stella dei Washington Redskins, e` morto. Il giocatore, che aveva 24 anni era stato ferito ieri da un proiettile avanti casa, a Miami, ed era stato ricoverato in gravi condizioni al ‘Jackson Memorial Hospital’. I medici hanno fatto di tutto per salvargli la vita, ma per Taylor la ferita alla gamba e` stata fatale.

La stella dei Washington Redskins ieri si trovava a casa con amici, quando e` uscito dopo aver sentito dei rumori sospetti. A quel punto e` scoppiata una sparatoria e Taylor e` stato colpito all’arteria femorale, non si sa ancora se da una pallottola impazzita o meno.

Il diluvio universale in formato Monday Night va in scena in Pennsylvania, dove gli Steelers affrontano i Miami Dolphins, in un Heinz Field pesantemente condizionato dal nubifragio abbattutosi su Pittsburgh nel corso del lunedì.

Solitamente sorda davanti ai problemi meteo, stavolta anche l'NFL non può non decidere per un ritardo nell'inizio del match, che comincia solo 25 minuti più tardi rispetto all'orario previsto, senza il solito show pre-partita.

Tra fulmini e saette, il Monday Night finalmente prende vita, ma ben presto si capisce che non sarà una gara come le altre: da una parte e dall'altra, i giocatori faticano anche solo a stare in piedi, tanto che al termine del primo tempo Pittsburgh ha guadagnato solo 112 yards, contro le appena 71 di Miami.

A ben vedere, qualche fatto da segnalare (tempo pessimo a parte) c'è, come il ritorno sui campi di Ricky Davis, running back dei Dolphins fuori dal gennaio dello scorso anno a causa della squalifica legata all'uso di stupefacenti. Sicuramente, lo stesso Davis avrebbe voluto un rientro diverso, visto l'infortunio alla spalla che lo riporta subito ai box.

La partita intanto continua, per modo di dire, visto che da entrambi le parti né Roethlisberger né Beck riescono a inventare qualche lancio per i rispettivi running back, intenti più che altro a mantenere l'equilibrio. Quando finalmente Big Ben riesce a completare un passaggio, con destinazione Ward, Pittsburgh ne approfitta: da 24 yard, Reed mette a segno il field goal partita, per un 3-0 che rappresenta il punteggio finale più basso in 14 anni di NFL. Gli Steelers conquistano così l'ottavo successo stagionale, mentre il baratro di Miami, all'undicesimo ko dell'anno in altrettante partite, diventa sempre più profondo.

Luca Bordoni / Eurosport

Raramente, nel football americano tre squadre hanno dominato come stanno facendo i New England Patriots, i Dallas Cowboys ed i Green Bay Packers. Premettiamo che la NFL è composta da 32 squadre, raggruppate in due campionati (le Conference), a loro volta divisi in quattro gironi (le Division). Il Superbowl, non è la finale (come viene erroneamente definita dai media italiani), ma la Supercoppa tra le vincitrici dei due campionati. Nell’American Football Conference, i New England Patriots hanno vinto le prime undici partite. Nella National Football Conference, i Dallas Cowboys ed i Green Bay Packers hanno un record di dieci vittorie ed una sconfitta. Ovviamente, i loro campioni sono diventati prede delle reti televisive e rilasciano interviste in cui parlano di sani principi come la lealtà nello sport e dell’importanza di vivere in modo sano. Purtroppo per loro, non ci crede più nessuno. Almeno dal 1999, quando è uscito “Ogni maledetta domenica”.

Infatti, la NFL invitò gli americani a boicottare il film perchè dava un’immagine negativa al football. Nessuno seguì questo consiglio ed il film con Al Pacino e Cameron Diaz incassò ben 75milioni di dollari. In “Ogni maledetta domenica”, la NFL viene descritta come un ambiente volgare nei modi e nel linguaggio in cui i giocatori sono trattati come carne da macello. I medici obbligano i campioni a giocare anche quando sono infortunati (riempendoli di farmaci), i dirigenti e l’allenatore li spingono ad essere violenti anche a costo di rimetterci il fisico. Molti giocatori sono abbastanza stupidi da seguire queste direttive. Le loro mogli, li incitano a farlo. Esemplare la scena in cui il divo della squadra (Dennis Quaid), si lamenta di avere dei vuoti di memoria, di non riuscire a tenere in mano la forchetta senza concentrarsi, di essere pieno di dolori e la moglie lo prende a schiaffi intimandogli di non ritirarsi perchè lei vuole continuare ad essere la consorte di un campione. Insomma, la NFL viene descritta come un’arena in cui i giocatori equivalgono ai gladiatori e tutti gli altri sono i leoni. Parecchi anni prima dell’uscita del film, il famoso difensore Jack Tatum, aveva dato una descrizione molto simile dell’ambiente. Tatum ha giocato nella NFL dal 1971 al 1980, con gli Oakland Raiders e gli Houston Oilers. Ha vinto un Superbowl con i Raiders, è stato scelto tre volte per il Pro Bowl (la partita delle stelle), ma è famoso per aver aver placcato il giocatore dei New England Patriots Darryl Stingley con tanta violenza da costringerlo sulla sedia a rotelle.

Nel libro “Mi chiamano assassino” (pubblicato nel 1979), Tatum ha ammesso che le partite di football sono delle guerre e che il suo lavoro era spaccare ossa. E’ sua la frase: “Il mio difensore ideale è quello che manda l’attaccante avversario fuori dal campo, in barella, a sentire il fischio del treno che l’ha investito.” Tatum, però, si è sempre vantato di non aver mai commesso azioni fallose: “Gioco duro, ma lealmente.” Nel 1989, Tatum ha pubblicato il libro “Continuano a chiamarmi assassino” in cui ha cercato di convincere i lettori che i campioni di football non sono degli spietati picchiatori. I critici americani, spiegano questa parziare ritrattazione come un tentativo di Tatum di salvare se stesso. Oggi, Jack Tatum ha trovato un avversario più duro di lui: il diabete. I medici hanno dovuto amputargli le cinque dita del piede sinistro, ma lui non permette a questo hadicap di cambiargli la vita. Dopo tutto, ha solo 59 anni ed è un combattente.

canali.libero.it/affaritaliani/sport/footbalnfl3011.html

(ANSA) - MIAMI (USA), 1 DIC - Quattro giovani, fra i 17 e i 20 anni, sono stati arrestati a Miami con l'accusa di aver partecipato all'omicidio di Sean Taylor. Il difensore dei Washington Redskins (FOTO) e' stato ucciso lunedi' scorso nella sua abitazione durante un tentativo di rapina. 'Abbiamo la confessione, e questo e' quello che conta, ma dobbiamo ancora stabilire come si sono svolti i fatti', ha dichiarato un portavoce della polizia. Uno dei rapinatori avrebbe sparato a Taylor per evitare la sua reazione.

(ANSA) - WASHINGTON, 8 GEN - L'Hall of Famer Joe Gibbs ha rinnovato il suo contratto come allenatore dei Washington Redskins. Lo annuncia la Nfl. Gibbs, 67 anni, che aveva portato i Redskins a tre titoli Super Bowl (1982, 1987 e 1991) durante il suo primo periodo sulla panchina di Washington, e' tornato ad allenare i Redskins nel 2004 dopo 11 anni d'assenza.

(ANSA) - MIAMI, GEN 16 - I Miami Dolphins chiamano sulla panchina l'ex assistant coach dei Dallas Cowboys, Tony Sparano, come nuovo head coach. Sparano prende il posto di Cam Cameron (FOTO), esonerato dopo una regular season che ha visto Miami vincere in un solo match. Sparano ha 9 anni di esperienza sulle panchine della Nfl, gli ultimi cinque passati a Dallas. Il nuovo staff dei Dolphins e' cosi' dominato da ex-Cowboys: con Bill Parcell come ds e Jeff Ireland come general manager.

(ANSA)-WASHINGTON, 18 GEN- Un ex campione della Nfl e' sotto inchiesta per aver mentito,come accaduto a Marion Jones, agli investigatori federali sull'uso di doping. Dana Stubblefield avrebbe giurato il falso nell'ambito dell'inchiesta sui laboratori Balco, i laboratori che hanno rifornito di sostanze illecite molti atleti professionisti. Stubblefield, 37 anni, difensore di 49ers, Redskins e Oakland Raiders, nego' nel 2003 di aver mai fatto uso di sostanze dopanti nel corso della sua carriera, conclusa nel 2004.

(ANSA) -WASHINGTON,1 FEB- Niente megaschermi per il Superbowl di domenica prossima. Per questione di diritti tv la finalissima NFL sara' vietata nei locali pubblici. A restare spiazzati, non solo i gestori di bar e pub, ma anche associazioni e parrocchie che tradizionalmente riunivano i fedeli davanti ai megaschermi per quello che e' l'evento piu' seguito e sentito dagli americani. 'La NFL non ha abbastanza denaro?' si e' chiesto un pastore evangelico sul Washington Post (FOTO ARCHIVIO, l'edizione 2007)

Se nel nostro Paese il weekend sarà ad appannaggio quasi esclusivo di Serie A e B, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico l'attenzione del pubblico - non solo statunitense - sarà catalizzata da un pallone diverso, ovale, quello utilizzato nel corso del Superbowl numero XLII. Non sono molte le ore che dividono gli appassionati di football dal termine della stagione di NFL, ma se il countdown è ancora lontano dal concludere la propria corsa, le scommesse pre-partita dei bookmakers sembrano già avere assunto un tratto marcato, addirittura indelebile.

La cittadina di Glendale, Arizona, si erge alle porte di Phoenix, una metropoli associata nel nostro immaginario a personaggi come Steve Nash e a realtà NBA come i Suns. Domenica, però, Glendale si sposterà idealmente verso il New England, la casa di Tom Brady (nella foto) e Patriots: sono di questi ultimi le dita pronte a indossare l'anello NFL della vittoria, a godere dei favori del pronostico, e soprattutto a essere a un passo dal culminare una stagione perfetta.

"Credo che si tratti per tutti della partita più importante della carriera. Per i giocatori e per l'intero staff. Ci ricorderemo di questo match per sempre, a prescindere dal risultato. Potrebbero restarci dei ricordi bellissimi, oppure potremmo ripensare a un"occasione persa. Nella storia della Nfl è capitato a pochissime squadre di affrontare da imbattuti il Superbowl" ammette Tom Brady.

Insieme a Glendale, sono le quote dei bookmakers e i pareri illustri addetti ai lavori a consegnare il quarantaduesimo Superbowl ai New England Patriots, con un ampio vantaggio. In effetti, i numeri con i quali i ragazzi di Bill Belichick si avvicinano all'evento sportivo statunitense per eccellenza, sono impressionati: record di 16 vinte e 0 perse, più di 400 yard guadagnate a partita, quasi 40 punti di media messi a segno; sulla linea di un orizzonte sempre più vicino, i Patriots vedono una stagione perfetta, da chiudere senza sconfitte, per cancellare la striscia degli imbattuti Miami Dolphins, classe 1972.

Su un palcoscenico ricco di stelle, i nomi più luccicanti pronti prendere il ruolo da protagonista sono quelli di Tom Brady per i Patriots ed Eli Manning, sulla sponda Giants: i due, quarterback e quindi menti degli attacchi schierati in campo, sono destinati a dare il via a una sfida nella sfida, nella quale il numero 12 di New England, mvp della stagione, dovrà fare attenzione all'ottimo feeling dei Giants nei placcaggi al lanciatore avversario (53 finora fra regular e post-season), mentre Manning sogna di regalare alla propria famiglia il Superbowl bis, dopo quello conquistato dal fratello Peyton lo scorso anno con la maglia degli Indianapolis Colts.

Quello fra i quarterback rappresenta però solo uno degli incroci capaci di illuminare un match in cui i Giants avranno qualche possibilità solo giocando una partita perfetta. L'alternativa? Un altro anello al dito di Tom Brady e soci.

Luca Bordoni / Eurosport

I New York Giants conquistano una delle vittorie più imprevedibili e incerte nella storia del Superbowl e festeggiano un titolo sul quale in pochissimi avrebbero scommesso alla vigilia della stagione, e della partita decisiva stessa. Da una parte i Giants, capaci di eliminare una squadra apparentemente superiore come Green Bay nella finale di Conference, dall'altra una delle difese più forte nella storia di questo sport, addirittura imbattuta per tutta la stagione come quella dei Patriots.

Finisce come non ci si potrebbe aspettare: 17-14 in una partita nella quale si è segnato pochissimo, ma i punti decisivi li ha realizzati il quarterback di New York Eli Manning con 12 azioni (poche per la verità) la più importante delle quali arriva ad appena 35" dal termine del tempo regolamentare, quando New England stava cominciando a tirare fuori dai frigo portatili le bottiglie di champagne, in fresco da ore.

Per Manning, fratello d'arte di una famiglia che un Superbowl lo aveva già vinto con Payton, 31 anni, fratello maggiore di Eli (quarterback degli Indianapolis Colts vittoriosi nel 2006), è stata la partita della vita: "Arrivare qui e vincere quando tutti ti danno per sconfitto è un'emozione straordinaria - ha dichiarato al termine del match il quarterback dei Giants - ma non abbiamo mai pensato di perdere. Abbiamo sempre ragionato sul come vincere. E ci siamo riusciti all'ultimo istante, nella migliore occasione che abbiamo avuto. Siamo stati chirurgici...".

Non male la definizione di 'vittoria chirurgica' da parte dei Giants che conquistano il terzo Superbowl della loro storia. Mancano invece la quarta vittoria in sette anni i Patriots che inseguivano anche un altro record, essere la prima squadra capace di vincere un campionato senza mai perdere 35 anni dopo i Miami Dolphins: a Tom Brady il miracolo sebrava essere riuscito con il passaggio del touchdown di Randy Moss che aveva portato i Patriots sul 14-10 con 2'42" da giocare: ma non è bastato.

Manning ha compiuto il suo capolavoro con un lancio da 32 yarde a David Tyree che, aiutandosi con il casco è riuscito a governare un pallone che sembrava sul punto di sfuggirgli, involandosi verso la linea bianca: "Una grande presa la sua - ha detto Manning, che da vero leader ha parlato più dei meriti dei suoi compagni che dei propri - ma eravamo tutti aggrappati a quel pallone, tutta la squadra lo ha spinto verso il touchdown. La gioia è indescrivibile, forse irripetibile".

Per Manning 19 passaggi completati su 34 per 255 yarde di palla in movimento e due touchdown decisivi nell'ultimo quarto; per lui anche il titolo di MVP, proprio come il fratello due anni fa. Per Brady, due volte MVP in passato, 29 passaggi completati su 48 per 266 yarde complessive. Ma stavolta a fare la differenza è stata la difesa dei Giants, proprio quella sulla quale nessuno avrebbe scommesso.

Stefano Benzi / Eurosport