Continua a far discutere la nuova politica riguardante l'utilizzo di droghe e medicinali all'interno della WWE.
Come probabilmente molti ricordano, già dal 1992 al 1996 la federazione aveva implementato un sistema di controlli simile, ma i pessimi risultati economici della WWE, uniti al fatto che molte volte si chiudeva ben più di un occhio sui risultati delle analisi, avevano spinto McMahon a bloccare tali controlli.
Una delle differenze sostanziali, questa volta, è che le analisi saranno sostenute da strutture esterne alla WWE. Finora Vince McMahon era il primo ad essere informato su eventuali anomalie: ora i risultati dei medici saranno sottoposti al vaglio di un equipe di medici.
La WWE non ha ancora rese note le misure che saranno intraprese contro chi fallirà i test poichè l'opinione comune è che se essi venissero effettuati ora più di metà roster risulterebbe positivo. Non potendo ovviamente sospendere così tanti workers, verrà discusso a fondo cosa fare di chi fallirà i test. Con tutta probabilità, anche se tutti smettessero già da ora di utilizzare sostanze illecite, i loro esami risulterebbero positivi anche fra un mese o due.
Se la WWE manterrà una politica davvero rigida a riguardo, ciò procurerà un profondo cambiamento al business. I fisici scolpiti cui siamo abituati ora si sgonfieranno presto, e anche gli high spot cui siamo abiutati diminuiranno drasticamente, non potendo i wrestler ricorrere a painkillers e altri medicinali per mascherare i loro dolori. Ci si potrebbe trovare quindi di fronte a un wrestling profondamente basato sulle abilità tecniche e sui promo, mentre finora si era puntato molto sulla imponente massa muscolare.
Uno dei potenziali problemi resterebbe l'utilizzo dell'ormone della crescita, che non viene ancora testato da alcuna analisi.
La responsabilità di tutto ciò è ovviamente sulle spalle di Vince McMahon e su quanto seriamente procederà con questa politica. Ovviamente in questo momento la morte di Eddie Guerrero spinge tutti a una profonda serietà a riguardo, e anche il recente caso che ha visto coinvolto Nick "Eugene" Dinsmore potrebbe trascinare la WWE sotto i riflettori per problemi legati a droghe e medicinali. Ciò potrebbe anche portare a un indagine condotta dal congresso americano con modalità simili a quelle intraprese contro la Major League del baseball. Sarà quindi importante vedere, una volta che la pressione sarà calata, se un eventuale risultato positivo di una superstar porterà ad azioni importanti o verrà sottaciuta come si è fatto finora.
Source: Wrestlingobserver.com (da tuttowrestling.com)