La formula dell'amore...
L'Ariosto sosteneva che il senno degli innamorati finisce sulla luna, nella «mirabile valle delle cose perdute», dove Astolfo avrebbe potuto ritrovare la ragione di Orlando «che per amor venne in furore e matto». Pare invece che l'innamoramento sia la logica conseguenza di una fredda formula matematica, almeno secondo quanto sostiene il professor Piero De Giacomo, direttore del dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche dell'Università di Bari, che ha addirittura messo a punto un'equazione per prevedere il funzionamento della mente umana e svelare i misteri della passione.
Si tratterebbe di una sorta di primavera mentale fondamentalmente indipendente dall'esterno che consentirebbe a ognuno in determinate condizioni di cadere vittima dei colpi di Cupido. La formula è così espressa: F3 (il mantenimento del nostro mondo) maggiore di F0 (la risposta negativa) maggiore di F15 (l'accettazione incondizionata dell'altro e quindi anche la confusione) = F5 (la predisposizione all'amore).Così Cupido d'ora in poi nel nostro immaginario non sarà più dotato di arco e frecce, ma di tabelle e grafici per verificare la vulnerabilità delle sue vittime.
Alla base di questa teoria ci sarebbe un modello matematico della mente, ispirato alla pragmatica elementare, che permette di spiegare le interazioni fra gli esseri umani e la predisposizione all'amore. Certo in qualche modo anche l'irrazionale deve avere la sua parte altrimenti i conti proprio non tornano.