Il loro cervello è in piena evoluzione
Qualcuno ha definito l’adolescenza come un “periodo in cui i ragazzi crescono dal collo in giù”: un modo forse un po’ sbrigativo di liquidare la questione, ma che di sicuro rispecchia un dato di fatto. Tra i tredici e diciotto anni i ragazzi diventano ingestibili, disordinati, arroganti e a volte finiscono anche per mettersi nei guai.
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]“Capire un adolescente” di Barbara Strauch, edito da Mondatori, [/S]spiega che fino a questo momento la colpa è stata attribuita agli ormoni impazziti, ma più recentemente la scienza si sta convincendo che gli eccessi e le stravaganze dei teens sia una questione di cervello.
Perché, gli adolescenti hanno un cervello? si chiedono i genitori esasperati. La domanda suona legittima visto che anche i ragazzini che fino a una certa età hanno avuto la fama di scolari tranquilli e diligenti, all’improvviso si dedicano ad attività come marinare le lezioni, rubare capi di vestiario in un grande magazzino o addirittura, come è successo a un sedicenne particolarmente dotato per le scienze, si fanno scoprire mentre sintetizzano Lsd nel laboratorio di chimica del loro liceo.
Le medicina riteneva che l’età critica, in cui il cervello era sottoposto alla massima fase di trasformazioni, si esaurisse negli anni della prima infanzia: da quel momento in poi il cervello era virtualmente simile a quello di un adulto. Gli studi più recenti hanno invece scoperto che il cervello continua a trasformarsi e che vive un’altra fase di sviluppo cruciale proprio tra i tredici e i diciotto anni.
Queste scoperte sono state possibili grazie ai nuovi strumenti diagnostici che consentono di esaminare il cervello di una persona vivente, senza doversi limitare allo studio post-mortem. La possibilità di scansionare quest’organo senza danni per la salute ha reso disponibili, grazie alla collaborazione dei volontari, molte informazioni fino a non molto tempo fa considerate irraggiungibili, vista anche la poca disponibilità di organi di persone decedute in quella fascia di età.
Nell’età dell’adolescenza sono milioni e milioni le sinapsi cerebrali che continuano a ramificarsi, mentre milioni di altre vengono soppresse. In parte questi fenomeni avvengono a causa dell’apprendimento, ma è anche vero che, come accade in natura, le parti dell’organismo che vengono utilizzate continuano a svilupparsi, mentre quelle meno utilizzate si atrofizzano e cessano di essere. In particolare, le funzioni collegate al senso di responsabilità, alla capacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni e di esercitare il controllo dei propri impulsi si affinanano dopo i vent’anni, quando i meccanismi biologici del cervello che presiedono a questi comportamenti si sono definitivamente assestati.
Il libro, un saggio brillante e per nulla ponderoso nonostante la complessità degli argomenti trattati, ripercorre le tesi scientifiche più accreditate e gli studi che sono stati effettuati sullo sviluppo del cervello dei teens. L’autrice, Barbara Strauch, è una delle più stimate redattrici scientifiche del “New York Times” e mamma di due ragazze in piena adolescenza. In effetti, dopo aver letto questo libro, chi ha un ragazzo nell’età ingrata sarà portato a riconoscere che almeno alcuni dei comportamenti del proprio figlio si possono spiegare con più facilità e, in generale, sarà portato ad essere più indulgente.
[Modificato da isa69 22/07/2004 18.34]